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20 Settembre 2019 - 09:45
Vittorio Barruffo, 44 anni, era scomparso il 9 luglio: ipotesi omicidio di camorra
NAPOLI. Il giallo della scomparsa di Vittorio Barruffo si conclude nel peggiore e più tragico dei modi. Il 44enne napoletano è stato rinvenuto cadavere nelle campagne dell’Isère, in Francia. A fare l’atroce scoperta, domenica scorsa, è stato un cacciatore che, suo malgrado, si è ritrovato davanti agli occhi una scena a dir poco raccapricciante. Il corpo era stato infatti letteralmente fatto a pezzi. Non solo, le uniche parti lasciate sul posto erano la testa e il torace. Nessun dubbio, dunque, sul fatto che Barruffo sia stato vittima di un omicidio. Il mistero è però tutt’altro che risolto. Gli investigatori d’Oltralpe sospettano infatti che il delitto possa essere di stampo mafioso. Del 44enne napoletano si era persa ogni traccia il 9 luglio scorso. Da tempo residente in Francia, a Montalieu Vercieu, viveva insieme alla compagna. Quest’ultima a giugno aveva però deciso di fare rientro in Italia. Di lì a breve l’avrebbe seguita anche Vittorio, il quale, stando a quanto riferito da alcuni parenti, nei giorni scorsi si era spostato a Saint Tropez per incontrare un amico. I due si sarebbero quindi dovuti rincontrare con la donna in Italia. È a questo punto che il 44enne sparisce dai radar, rendendosi irreperibile per chiunque: per oltre due mesi, infatti, il suo telefonino è risultato perennemente “staccato”. Inutile in seguito qualsiasi tentativo di riuscire a individuarlo e rintracciarlo. La polizia francese ha così girato a vuoto per intere settimane nonostante le incessanti ricerche. Poi, ieri sera, il drammatico epilogo. Come riferito dal quotidiano locale “Dauphiné Libéré”, l’esame del Dna ha confermato che il cadavere smembrato trovato dal cacciatore è proprio quello di Barruffo. L’autopsia ha inoltre stabilito la presenza di lesioni ossee craniche causate da un oggetto contundente. Sul cadavere del 44enne è stata infine trovata una collanina d’oro con un piccolo crocifisso. Le indagini sul caso sono intanto già partite. Gli inquirenti francesi stanno lavorando incessantemente per ricostruire le ultime settimane di vita di Barruffo e le persone che potrebbe aver incontrato. Sul punto, hanno già contatto la compagna, la quale nelle prossime ore sarà di nuovo ascoltata. Diverse informazioni utili potrebbero inoltre arrivare dall’amico che il 44enne avrebbe dovuto raggiungere a Saint Tropez. Intorno alle indagini, com’è normale che sia nelle battute iniziali, restano al momento avvolte nel massimo riserbo. Stando ad alcune accreditate indiscrezioni, i magistrati francesi starebbero però ipotizzando che l’omicidio di Barruffo possa essere di stampo mafioso-camorristico. Una circostanza difficile da escludere, viste tra l’alto anche le modalità esecutive del delitto. Proprio in quest’ottica diventerà determinante ricostruire la rete di contatti, sia personali che professionali, della vittima: al suo interno potrebbe infatti celarsi il nome dell’assassino o quantomeno della persona cui il 44enne di Napoli è entrato in contrasto per motivi comunque ancora tutti da individuare. Nelle scorse settimane la sorella della vittima, Elvira, aveva lanciato un disperato appello sui social e alla trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”.
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