NAPOLI. Si è tenuto venerdì scorso (6 novembre) il primo Bike to School dell'anno organizzato in più scuole di vari quartieri della città: Vomero (S.M.S. Viale delle Acacie e Belvedere e 38°C.D. G. Quarati), Chiaia (Liceo Mercalli) e Bagnoli (plesso Madonna Assunta dell'I.C.73° M. Ilioneo). Durante l'evento sarà testata l'app sperimentale Bike to School, per il momento disponibile solo su smartphone android ("APP-ON” POR FESR LAZIO 2007 – 2013), e per la prima volta i punti di incontro sono stati indicati dalla segnaletica "Bicibus" creata dai biketoschooler romani. A Chiaia l'appuntamento è stato in piazza Vittoria, colazione insieme e poi tutti a scuola.
Varie pedalate scolastiche napoletane sono già avvenute alla spicciolata dall'inizio anno scolastico, organizzate da genitori e alunni, come si legge sul facebook di "Bike to School Napoli": i primi sono stati un gruppo di ragazzi del Vomero (S.M.S. Viale delle Acacie, il 25/9), poi i bambini della Madonna Assunta di Bagnoli (9/10), poi, venerdì scorso (30/10) i ragazzi di Scampia (I.C. Pertini- 87° D.Guanella) e i liceali di Frattamaggiore (Liceo Scientifico Miranda). Si tratta dei gruppi di "biketoschooler veterani" degli scorsi anni, ma non mancano scuole new entry per le prossime edizioni, come il 5° C.D. Montale di Scampia e l'Istituto Superiore G. Caselli di Capodimonte.
La richiesta che i giovani ciclisti rivolgono alle istituzioni è semplice: rendere le strade sempre più sicure, non solo con la realizzazione di nuove piste ciclabili, ma soprattutto con la riduzione della velocità dei veicoli. Ma l'obiettivo di questi eventi è anche scoprire che spostarsi insieme in bici non solo è "sostenibile" (ecologicamente e economicamente) ma è anche bello, divertente e ti permette di vedere il paesaggio intorno a te come forse non l'hai mai guardato.
Ho deciso di prendere parte alla visita a Scampia organizzata da “Spaccanapolibike” e il “Centro Territoriale Mammut” anzitutto spinto dalla curiosità di conoscere una realtà la cui intima natura è sconosciuta ai più, mentre i mass media non mancano di fornirne una narrazione distorta, spesso succube di luoghi comuni ormai consolidati all'interno dell'immaginario collettivo. E' proprio la volontà di capire cosa si celava dietro quel velo di ignobile mistificazione che mi ha spinto quel giorno a riesumare la mia bicicletta dall'oscurità stantia del mio box. Raggiunta la stazione di “Piscinola” devo confessare che il colpo d'occhio non ha potuto che trasmettermi il grigiore che inevitabilmente avvolge le zone di periferia. Tuttavia mi è bastato percorrere una decina di metri per accorgermi di come questo grigiore sia tenacemente contrastato dalle numerosissime aree di verde pubblico, la cui massiccia presenza costituisce un unicum tra i quartieri di Napoli. Ecco, oltre i luoghi comuni Scampia è anche questo, un grande polmone verde che si erge al di sopra dello squallore di un asettico deserto di cemento, la cui monotonia è solo blandamente rotta dalle patetiche bizzarrie di “visionari” architetti il cui operato non ha risparmiato, se possibile, il quartiere, dall'ennesima mortificazione.
RICCARDO CASTELLANO (Liceo Mercalli, classe 2 i)
Domenica 20 settembre ho preso parte a un “tour” in bicicletta organizzato da “Spaccanapolibike”. L’appuntamento era a Piazza Municipio, con il progetto di prendere la metropolitana, scendere a Piscinola e andare in bicicletta a Scampia, per visitare una zona che, purtroppo, molti ragazzi del mio quartiere non conoscono bene e che giudicano soltanto in base a quello che dicono i media. All’inizio c’è stato qualche problema con la metropolitana, che non disponeva di vagoni sufficienti ad ospitare tutte le biciclette: secondo il regolamento, infatti, ciascun vagone non può trasportare piu’ di 2 biciclette, quindi, essendo i vagoni del treno soltanto sette e le nostre bici circa trenta, abbiamo dovuto dividerci in due gruppi, distribuiti su due corse successive. Ritengo che questo tipo di trasporto (a emissioni 0) sia molto valido per spostarsi, soprattutto in una città collinare come Napoli, in cui si alternano tratti difficili da affrontare in bicicletta e tratti di pianura, o discesa, in cui la bicicletta è il mezzo di trasporto ideale. Secondo me, quindi, si dovrebbe consentire il trasporto di un numero maggiore di biciclette per ciascun vagone, magari predisponendo un sistema che permetta di bloccarle, evitando così che il proprietario sia costretto a rimanere in piedi e trattenere la bicicletta per l’intero tragitto per non disturbare gli altri viaggiatori. Alla stazione di Piscinola ci ha accolto Mirella La Magna ex insegnante di una scuola di Scampia, che ci ha illustrato alcune opere di Felice Pignataro, artista e fondatore del Gridas, che sono state utilizzate per decorare la stazione stessa, che era in ottimo stato. All’uscita dalla metropolitana siamo andati (scortati dalla polizia municipale per ragioni di traffico) al “Chiku”, un ristorante nato dalla collaborazione di donne di Scampia e donne “Rom” che condividono la passione per la cucina; scopo dell’iniziativa, che si inserisce nel programma di una fondazione nata per sostenere le fasce più disagiate della popolazione di Scampia, è quello di offrire una concreta opportunità di lavoro agli abitanti della zona. All’interno del ristorante è stato allestito una sorta di asilo, che permette alle mamme impegnate nella gestione del ristorante di affidare gratuitamente i propri bambini ad altre mamme del quartiere, che, a loro volta, possono usufruire gratuitamente della struttura per far giocare i propri figli. Il terrazzo del ristorante affaccia su un giardino pubblico, grande e ben curato, all’interno del quale sono stati realizzati campi di basket e di calcio, attrezzati e ben tenuti, dove molti ragazzi erano intenti a giocare. L’impressione che ho avuto di Scampia è stata diversa dall’immagine che dipingono i media; infatti, anche se certamente c’è una parte di verità in quello che dicono, il quartiere è abitato anche tante persone che non solo sono “brave” persone, ma fanno anche di tutto per riqualificare la zona, impegnandosi per aiutare il prossimo. Credo anche che i ragazzi del mio quartiere dovrebbero avere meno pregiudizi e, soprattutto, sfruttare alcune strutture che sono presenti a Scampia e assenti invece a Napoli centro; infatti, se il quartiere fosse frequentato e “vissuto” di più, sorgerebbero nuove infrastrutture, che ne agevolerebbero lo sviluppo e il miglioramento.
ITALO PEDONE (Liceo Mercalli, classe 2 H)
Qualche settimana fa abbiamo conosciuto la nostra nuova professoressa di geostoria, la quale nella sua prima lezione tra le tante cose ci disse che quella domenica ci sarebbe stato un incontro in bici per sperimentare il trasporto intermodale, ovvero usando la bici combinata con i mezzi pubblici. Io e il mio amico Niccolò ci siamo organizzati per andarci insieme e cosi domenica abbiamo cominciato il giro che prevedeva il trasporto da Napoli a Scampia usando la metropolitana, e poi varie tappe a Scampia. Una volta nella metropolitana ci hanno detto di disporci in modo da essere massimo due bici per ogni vagone, purtroppo cosi ci siamo dovuti dividere in due treni, ma non è stato un grande problema. Appena arrivati a Scampia siamo stati accolti da Mirella La Magna, che ci ha mostrato e spiegato la varie opere di Felice Pignataro presenti nella stazione, usciti siamo stati assistiti dalla polizia municipale, che gestiva il traffico in alcuni incroci abbastanza critici. Dopo un piccolo tratto di strada siamo giunti a Parco Corto Maltese autogestito dall’associazione “I Pollici Verdi” dove abbiamo fatto una piccola pausa, per poi muoverci al centro sportivo Arci Scampia, dove il presidente dell’associazione ci ha parlato della varie iniziative che si stanno attuando per sensibilizzare la gente su argomenti come ad esempio l'uso della bici, una di queste era il centro sportivo che oltre ad avere campi di calcio offriva molto di più, ad esempio un area che è stata destinata al campeggio. Verso l'orario di pranzo ci siamo fermati al ristorante Italo-Rumeno ChiKù, un ristorante particolare per vari aspetti... dalla storia alla mentalità che c'è dietro alla location... Il giro è proseguito con un passaggio per la villa comunale, un ampio spazio verde nel quale è stato molto divertente andare in bici. Abbiamo terminato la giornata passando per la ciclofficina "Mammut" dove ci è stata raccontata tutta la storia e l'iniziativa davvero bella dell'officina. La giornata è stata molto divertente e interessante, inoltre abbiamo dimostrato che un posto come Scampia, che è sempre stato criticato possiede innumerevoli risorse, che andrebbero solo portate più alla luce, e credo che per fare questo il modo sia "cambiare" un po’ le nostre abitudini, infatti basterebbe essere un po’ più attivi, magari anziché stare a casa davanti alla televisione oppure scendere in macchina per andare a fare un servizio, utilizzare la bici magari con un amico, e magari non limitarsi a fare via Chiaia ma andare anche in altri quartieri come abbiamo fatto noi domenica, a dimostrazione che è possibilissimo farlo..ovviamente questi sono solo alcuni dei tantissimi gesti che si possono fare per migliorare sia noi sia la città in cui viviamo.