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24 Settembre 2019 - 17:45
NAPOLI. Giuseppe Varriale, l'ex fidanzato della ballerina Alessandra Madonna, morta a 24 anni, dopo essere stata investita la notte tra il 7 e l'8 settembre 2017 a Mugnano, non poteva non sapere che accelerando avrebbe potuto mettere a rischio l'incolumità della ragazza. Sapeva che si era aggrappata perché «lo ha dichiarato nell'immediatezza dei fatti e perché glielo si legge nel labiale ripreso dalle telecamere nel pronto soccorso. Era a conoscenza che se avesse accelerato, avrebbe potuto far male o causare un danno alla sua fidanzata». È quanto sotengono i giudici che lo hanno condannato lo scorso 15 luglio a una pena detentiva per 8 anni e 2 mesi per omicidio preterintenzionale. Sono queste le motivazioni della sentenza dei giudici della quinta Corte d'Appello di Napoli. In primo grado, l'uomo era stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo, ma in secondo grado il cambio di rotta dei giudici che però hanno scritto che non esistono elementi per ritenere che Varriale volesse uccidere Alessandra, ingranando la retromarcia della sua auto.
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