Tutte le novità
26 Settembre 2019 - 15:47
Il Roma aveva lanciato l'allarme il 1° agosto: assenza di fondi. I responsabili dello scavo erano "fuggiti in vacanza" e le rovine antiche erano state abbandonate alla loro sorte. Dagli scavi erano emerse lucerne con fregi cristiani e monete di epoca costantiniana
CASTELLAMMARE DI STABIA. È stata di nuovo coperta dal terreno la struttura di fattura romana risalente al IV secolo dopo Cristo, appartenente, cioè a un insediamento della Stabiae ricostruita dopo l’eruzione del 79 dC. Era emersa a metà marzo, in pieno centro cittadino, in piazza Unità d’Italia, praticamente ai piedi della stazione centrale della Circum Castellammare di Stabia. E la notizia fu che la Soprintendenza intendeva proseguire gli scavi per comprendere meglio la storia dell’antica Stabiae. Il ritrovamento di lucerne cristiane e di monete d’epoca costantiniana hanno consentito la datazione della struttura che, per la presenza di un’ampia vasca, si presume dovesse costituire un impianto termale. Il valore storico della scoperta perciò è importante. Ma fu proprio il “Roma” a lanciare l’allarme il primo agosto scorso: lo scavo era stato abbandonato per assenza di fondi. Il Comune si affrettò a smentire la notizia che, però, ieri è stata confermata nei fatti.
«Le strutture archeologiche di piazza Unità d’Italia verranno valorizzate nell’ambito delle opere di collegamento con la stazione ferroviaria - afferma il sindaco Gaetano Cimmino - Il saggio sarà momentaneamente reinterrato e sarà restituito alla città e ai turisti non appena saranno definiti i dettagli procedurali del nuovo camminamento, finanziato totalmente da Eav con il nulla osta della Soprintendenza, per realizzare un vero e proprio mini-sito archeologico in pieno centro. La piazza verrà riaperta». Le parole vogliono essere di speranza. Ma i fatti restano. Ieri la struttura archeologica è stata sepolta da camion di terreno, riversati su un «tessuto geotessile e materiale inerte - ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Fulvio Calì - tale da consentire una corretta protezione delle strutture murarie emerse, sotto l’assistenza degli archeologi che hanno condotto le indagini previste». L’ultima promessa del sindaco è che l’amministrazione continuerà il dialogo con la Soprintendenza di Napoli, Eav e con gli archeologi e i geologi per valutare l’opportunità di proseguire gli studi, con ulteriori carotaggi».
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo