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03 Ottobre 2019 - 08:01
Alleanza di Secondigliano, ordinanza annullata per il super boss
NAPOLI. Fiumi di droga per l’alleanza di Secondigliano, l’accusa di narcotraffico si sgretola anche davanti ai giudici della Corte di Cassazione e il boss Nicola Rullo (nella foto), indicato come l’attuale reggente del clan Contini, cosca di punta del potente cartello, tira un sospiro di sollievo. Il ras del Borgo Sant’Antonio Abate, difeso dagli avvocati Domenico Dello Iacono e Saverio Senese, ha infatti ottenuto la conferma dell’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare che il 19 aprile scorso l’aveva riportato in carcere a distanza di appena ventiquattro ore dalla clamorosa liberazione per decorrenza termini.
L’accusa ipotizzata dal pubblico ministero che ne dispose il fermo era quella di aver gestito in prima persona il traffico di droga proveniente dall’estero e, in particolare, dall’Olanda. Con un colpo di scena già il Tribunale del Riesame aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere non potendo non riconoscere come fondate le obiezioni difensive che contestavano non solo l’esistenza di un solido impianto indiziario a carico di Rullo ma anche la prova che questi, dichiarato con ben tre sentenze passate in giudicato come componente di punta della cupola dei Contini, avesse tra i propri settori illeciti di elezione anche quello relativo al commercio di narcotici. La Dda di Napoli non ha però mollato la presa e ha quindi proposto il ricorso per Cassazione poi discusso dinanzi alla Sesta sezione penale. La nuova doccia gelata era però in agguato. Nonostante il procuratore generale avesse perorato l’accoglimento della impugnazione, evidenziando come non fosse nemmeno ipotizzabile che un ras del calibro di Rullo si disinteressate al lucroso traffico del clan, il verdetto della Corte, in linea con quanto sostenuto dal tandem difensivo Dello Iacono-Senese, è stato di rigettato. Cala così il sipario su una vicenda che lo scorso aprile suscitò forti polemiche a causa della scarcerazione dovuta alla intuizione dei legali di Rullo, i quali ottennero ragione sulle scadenza termini. Ne scaturì addirittura l’invio degli ispettori ministeriali, cui era stato affidato il compito di accertare eventuali responsabilità nell’eclatante scarcerazione.
A questo punto è però bene precisare che Nicola Rullo, alias “’o nfamone”, resta ancora dietro le sbarre. A fine aprile per lui è infatti arrivata la condanna a dieci anni di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Per il 49enne ras il verdetto della Cassazione è arrivato a pochi giorni di distanza dalla scarcerazione per decorrenza dei termini. In primo grado, “’o nfamone” aveva ottenuto la piena assoluzione. Il copione non si era però ripetuto in secondo grado, dove il ras aveva invece incassato la prima condanna. A poco più di un anno di distanza quel verdetto è però diventato definitivo.
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