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Agguato a Barra, spunta il movente privato

Agguato a Barra, spunta il movente privato

NAPOLI. Si segue anche la pista di una vicenda privata come movente per risalire agli autori, e anche al mandante se ce n’è uno, della sparatoria dell’altra notte in via Villa Bisignano a Barra. Per gli investigatori, che comunque non escludono completamente l’ipotesi di una lite alla base del raid, ci sono pochi dubbi che i pistoleri abbiano fatto fuoco proprio mirando all’appartamento del piccolo imprenditore. Il quale, incensurato e senza alcun tipo di legami con esponenti della criminalità organizzata,  ha potuto aiutare ben poco i poliziotti del commissariato San Giovanni-Barra che procedono nelle indagini. Una traccia comunque, sarebbe emersa e su quella si starebbe puntando l’attenzione della polizia. L’altra notte un pistolero solitario è entrato in azione nella Terza traversa di via Villa Bisignano, a Barra, e ha esploso l’intero caricatore contro l’abitazione dell’imprenditore al primo piano. Una sventagliata di piombo - ben quattordici colpi calibro 9x21 - quasi tutti andati a segno sulle finestre e i muri del suo appartamento. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, il sicario non aveva però alcuna intenzione di limitarsi a una “semplice” intimidazione, ma puntava allo spargimento di sangue. Arrivato sulla scena, avrebbe urlato il suo nome per attirarne l’attenzione e far sì che l’obiettivo designato si affacciasse al balcone, all’interno del parco Raffaele. Un uomo armato di pistola, dopo essere entrato nel complesso residenziale, si è portato davanti alla palazzina in cui vive il 43enne e in pochi istanti è scoppiato il finimondo. Non appena l’obiettivo si è affacciato al balcone, il sicario ha sparato all’impazzata contro il suo indirizzo. Resosi subito conto di cosa stava per succedere, il manager ha avuto però la prontezza di riflessi di abbassarsi e schivare i colpi. La conta dei danni è stata comunque pesantissima. Le quattordici pistolettate sono tutte andate a segno, riducendo finestre e muri dell’appartamento al primo piano a una vera e propria groviera. A quel punto il killer mancato ha rapidamente fatto perdere le proprie tracce, allontanandosi a piedi. Ricevuto l’allarme, si sono immediatamente precipitati sul posto i poliziotti dell’Upg e del commissariato San Giovanni-Barra. Mentre i tecnici della Scientifica eseguivano i primi rilievi sulla scena del crimine, gli investigatori hanno quindi interrogato il 43enne. L’imprenditore ha spiegato di non aver mai subito minacce e ha escluso con fermezza l’ipotesi di un raid di stampo camorristico. Alcuni residenti della zona avrebbero però riferito di aver notato, diverse settimane fa, l’uomo intento a sedare una furibonda rissa tra persone poco raccomandabili. Gente con alle spalle guai giudiziari e parentele scomode, che potrebbe aver deciso di pulire con il piombo l’affronto subito.  Il 43enne non è stato purtroppo in grado di descrivere il pistolero, in quanto quest’ultimo sarebbe entrato in azione indossando un passamontagna e abbigliamento che ne copriva ogni parte del corpo.

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