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03 Marzo 2015 - 14:37
Danno alla Soprintendenza per oltre 500mila euro. Ma il processo è durato troppo e anche la somma che era stata sequestrata sarà restituita.
POMPEI. È di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione dei reati la conclusione del processo per ''corsi di formazione fantasma'' ai custodi della Soprintendenza di Pompei, Ercolano e Stabia, che nel 2012 tirò in ballo il city manager, Luigi Crimaco e i funzionari Enrico Colombi Evangelista, Olindo De Falco, Vincenzo La Mura, Ciro Mariano, Rosanna Mariano, Davide Pagano, Giuseppe Russo, Francesco Tartani Santonastaso e Giuseppe Vitale, accusa di falso ideologico in atto pubblico e truffa aggravata. I reati risultano estinti per intervenuta prescrizione e il Tribunale di Torre Annunziata ha disposto anche il dissequestro e la restituzione a Luigi Crimaco della somma di 531.842,66 euro che era stata sequestrata su ordinanza del Tribunale del Riesame il 25 ottobre di cinque anni fa, quale ammontare complessivo pari al danno subito dalla Soprintendenza.
E' quanto stabilisce il giudice Mariaconcetta Criscuolo al termine del procedimento giudiziario che iniziò su indagini della Guardia di Finanza sui dipendenti che avevano protestato a lungo per ottenere il pagamento di lavoro straordinario eseguito tra gli anni 1988 e 1996, mai retribuito dall'amministrazione. Nel 2006 l'amminstrazione trovò un accordo con i sindacati per affidare ai responsabili di servizio dei vari siti archeologici il compito di organizzare i corsi di formazione, mediante la compilazione di questionari a risposta multipla su materie come la ''difesa personale'', lingua inglese, tedesco e altro. I questionari furono restituiti compilati. E il ''corso di formazione'' finì lì.Non furono rilasciati attestati dei corsi, furono però emessi i mandati per il pagamento in favore di tutti coloro che avevano ''partecipato ai corsi'' .
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