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Attentato al sindaco Zinno: poche ore prima tre uomini fotografavano la sua abitazione

Attentato al sindaco Zinno: poche ore prima tre uomini fotografavano la sua abitazione

Hanno appiccato il fuoco allo scooter mentre sindaco e consiglieri comunali erano riuniti per decidere su slot machine e Piano regolatore

SAN GIORGIO A CREMANO. Si parte da qui: immagini che mostrano che, alle ore 17,18 di venerdì pomeriggio, ignoti dall’interno di un’auto scattano fotografie al palazzo del Parco del Pino, dove abita il sindaco Giorgio Zinno e dove, 8 ore dopo, un incendio distruggerà il suo scooter insieme ad altre vetture. Altre foto vengono scattate al pub di fronte. Tutto accade mentre i consiglieri sono riuniti in Comune con il primo cittadino, per varare un nuovo documento che rettifica gli errori materiali del Prgc e un provvedimento con il quale si vuole regolamentare i locali delle slot machine per arginare la ludopatia e il gioco d’azzardo. Gli inquirenti stanno visionando le immagini acquisite in queste ore per risalire agli autori del raid intimidatorio che per ora ha questa traccia: una monovolume argentata al cui interno siedono tre uomini di mezz’età, l’uomo sul sedile posteriore abbassa il finestrino e scatta delle foto all’esterno delle strutture, il parco e il locale accanto. Subito dopo aver fotografato, gli sconosciuti vanno via. In sé potrebbe significare nulla o nascondersi la chiave di quanto è accaduto, trattandosi di un giro di perlustrazione alla ricerca di telecamere e possibili vie di fuga dopo l’attentato portato a termine di lì a qualche ora.     

La criminalità a San Giorgio a Cremano ha alzato il tiro e mira all’autorità istituzionale più alta in città: il sindaco Giorgio Zinno. Raid incendiario nella notte, tra venerdi e sabato, al Parco del Pino, dove ignoti hanno dato fuoco allo scooter del primo cittadino, all’interno del cortile privato dove egli abita. È accaduto poco dopo l’una e trenta di notte. Ad accorgersi di quanto stava accadendo in via San Giorgio Vecchio, sono stati i clienti di un noto pub della zona. C’erano alte fiamme che divoravano il motociclo del primo cittadino. Il fuoco si è propagato a un altro mezzo a due ruote e  un’auto monovolume parcheggiati accanto. Danneggiati, seppure in maniera assai più lieve, anche una berlina e la parte posteriore di un terzo scooter. Allertati dai residenti della zona, sul posto sono giunti i vigli del fuoco provenienti da Ponticelli e i carabinieri della stazione di San Giorgio a Cremano. I militari dell’Arma hanno eseguito i primi rilievi, per rilevare tracce utili a risalire agli autori dell’attentato.

LA PISTA PRIVILEGIATA. Per ora pista maggiormente accreditata dagli investigatori è quella dell’intimidazione politica. Si presume che gli attentatori abbiano approfittato della confusione che si sviluppa nelle strade durante le ore della movida del vicinissimo locale, entrndo in azione nella proprietà privata per dileguarsi con destrezza, senza dare nell’occhio.

LE PAROLE DEL SINDACO. «Non abbiamo ancora risposte certe sulla dinamica e i “motivi”, ma una cosa è certa e sia chiara a chiunque: mai un passo indietro, su nulla», queste le parole del Sindaco Zinno dopo il raid. «Ai proprietari dei mezzi coinvolti esprimo il mio dispiacere per quanto accaduto - ha aggiunto - Sembra purtroppo chiaro che l’incendio sia doloso e che vi sia da parte di qualcuno la voglia di intimidirmi. Ho piena fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine che stanno indagando e dunque non è opportuno che io entri maggiormente nel merito della vicenda, ma ci tengo a ringraziare i carabinieri. In particolare, il comandante Avolio della stazione di San Giorgio a Cremano, che ieri sera è giunto sul posto avviando le indagini, e il comandante Corda della compagnia di Torre del Greco, che è venuto a San Giorgio a Cremano per esprimermi solidarietà e seguire da vicino l’attività inquirente. Solo una cosa voglio aggiungere: io non ho paura».

«CAMMINERO' A TESTA ALTA». Io continuerò a camminare a testa alta nella città che amo e la cui amministrazione i sangiorgesi mi hanno affidato. I vigliacchi che hanno compiuto questo gesto sono persone non degne della nostra comunità civile e devono avere ben chiaro che non faremo mai un passo indietro sulla strada della legalità e della tutela dei diritti dei cittadini. La nostra è una comunità di persone perbene che mai si piegherà a logiche perverse».    

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