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Agguato ad Anna De Luca Bossa, i pentiti incastrano il killer

Agguato ad Anna De Luca Bossa, i pentiti incastrano il killer

NAPOLI. Nella giornata di ieri, i carabinieri della Compagnia di Poggioreale hanno dato esecuzione ad un'ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di un indagato ritenuto dagli inquirenti responsabile del reato di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, commesso nel luglio 2014 nei confronti di Anna De Luca Bossa. L'agguato, si legge in un comunicato di Dda e carabinieri, «costituisce uno degli innumerevoli atti di violenza commessi sul territorio nella faida tra il clan De Micco e il clan D'Amico Fraulella». Le azioni di fuoco erano prevalentemente eseguite sulle piazze di spaccio e dirette ad accaparrarsi in maniera esclusiva la gestione del traffico di sostanze stupefacenti. In questo contesto, scrivono i carabinieri e la Dda, «Anna De Luca Bossa è ritenuta persona inserita da sempre nelle dinamiche criminali, sorella di Antonio De Luca Bossa, detto Tonino o' sicc e figlia di Teresa De Luca Bossa, entrambi detenuti e sottoposti al regime del 41 bis» così come Ciro Minichini, di cui è stata compagna. Secondo gli inquirenti, Anna De Luca Bossa ha subito anche la perdita di un figlio, Antonio Minichini, ucciso il 29 gennaio 2013 per errore mentre si trovava in compagnia di Gennaro Castaldi, soggetto ritenuto dagli investigatori appartenente al clan D'Amico. L'identificazione dell'autore dell'agguato, soggetto inserito nel clan De Micco, è avvenuta attraverso le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia riscontrate dalle attività di Polizia Giudiziaria. 

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