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Il filosofo Cacciari: "Sono io l'Anticristo?"

Il filosofo Cacciari: "Sono io l'Anticristo?"

Provocazione al popolo della diocesi Sorrento-Castellammare di Stabia, durante l'incontro pastorale e il confronto con il teologo Giuseppe Guglielmi sul tema: "l'uomo oggi"

PIANO DI SORRENTO. Sabato sera, il Teatro Delle Rose era gremito. La presenza del filosofo Massimo Cacciari che ha partecipato al convegno pastorale diocesano, insieme con il teologo, padre Giuseppe Guglielmi, e il magistrato Maria Concetta Criscuolo, ha riunito oltre 600 persone. Chi non è riuscito a entrare si è dovuto accontentare di ascoltare il dibattito nel foyer, protestando un po’. Il tema, deciso dall’arcivescovo Francesco Alfano, e che ha riunito le 88 parrocchie dell'arcidiocesi da lui guidata, ruotava intorno a una domanda cruciale: chi è l’uomo oggi?, per calare il Vangelo nella "Compagnia degli uomini". «Il nostro obiettivo - ha spiegato mons. Alfano - era ascoltare un punto di vista di chi non vive la nostra realtà, rispetto ai cambiamenti che la società ha maturato, volendoci fare prossimi delle persone in tutti i contesti. Senza preclusioni». Padre Guglielmi ha sviluppato il tema con una lunga relazione teologica sullo “stile gesuano” in cui ha posto gli accenti sull’ospitalità, l’ascolto, il dono e la misericordia di Cristo. Poi è venuta la volta di Cacciari che ha esordito riferendosi alla platea di cattolici come “associazione” dalla cui fede ha preso le distanze, accusando il Dio dei cristiani di non essere affatto misericordioso, perché tendente alla perfezione. E ha proseguito puntando il dito contro la comunità dei cristiani il cui “messaggio” - osservando la realtà attuale, cioè  “mamme e bambini che muoiono nel nostro mare” - può dirsi “fallito”. Poi ha aggiunto: «Con quello che accade, dobbiamo concludere che ha vinto l’Anticristo. E se è vero che l’Anticristo è una vostra ansia da sempre, forse è il caso di porre la domanda in modo diverso, come faceva Agostino ogni mattina. Dunque, non “chi è l’uomo”. Bensì, “chi sei tu uomo”, ciascuno di noi rivolto a se stesso. E, come Agostino, rispondersi con un’altra domanda: “Sono io l’Anticristo?”».

«Quando ho sentito queste parole - ha confessato l’Arcivescovo Alfano durante le conclusioni del convegno - sono sobbalzato dalla sedia. Eravamo venuti qui, consapevoli di non conoscere le risposte, e di non poter andare via risolvendo i quesiti. Ma eravamo certi di avere chiara la domanda: “chi è l’uomo?”, per poi scoprire che avevamo sbagliato persino la domanda. E ora andremo via con una domanda nuova: “Chi sei tu uomo?”».

Cacciari ha comunque conquistato l'interesse della vasta platea con la sua lucida e chiarissima disamina della realtà "buia" di cambiamento dell'ordine di valori e schemi (epoca assiale, l'ha definita) in cui il presente è oscuro e il futuro ignoto. Ha offerto spunti di riflessione sulla necessità di ritornare alla dimensione del dialogo - perché nessuno più ascolta - del tempo (che è diventato poco a causa di una accelerazione non governabile), della necessità di capire che nessuno può realizzare il proprio interesse senza concedere ad altri di raggiungerlo parimenti (persino in modo gratuito). Quindi ha auspicato che "nella vostra associazione si innestino i cambiamenti" necessari a riportare in una forma più governabile le nuove tecnologie, scienze, economie che oggi dominano il campo umano. Per poi aggiungere che altro luogo dove questo cambiamento in meglio può avvenire è la scuola e l'università, "perché la famiglia è quella che è e i partiti politici li abbiamo liquidati". Non restano quindi che i "luoghi" della Compagnia degli Uomini, come individuati dall'Arcivescovo Francesco Alfano che sta orientando le sue parrocchie a entrare con il Vangelo in questi contesti nuovi, con atteggiamento e prassi nuove.

Il convegno pastorale diocesano è poi proseguito nella mattinata di ieri a Vico Equense con i delegati delle 88 parrocchie dell’arcidiocesi Sorrento-Castellammare di Stabia che, guidati da esperti, hanno formato laboratori sui “luoghi” abitati dalla “compagnia degli uomini”: ambiente; cultura; dolore-solitudine; festa; lavoro; mondo digitale. Alla luce del dibattito di venerdì sera, si è discusso di come rendere vivo il Vangelo in questi contesti odierni, portando in parrocchia nuovi stimoli. Il laboratorio più prolifero si è rivelato quello del "mondo digitale" dal quale è emerso il progetto di "mettere in rete" tutte le parrocchie mediante un ashtag tramite il quale condividere tutte le attività e le idee del territorio. «Saremo al lavoro da oggi» ha affermato con soddisfazione uno dei giovani componenti del gruppo.

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