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20 Ottobre 2019 - 16:17
Aveva collaborato con il “Roma” curando pagine speciali di cultura. Oggi alle ore 16,30 l’addio nella Chiesa di Sant’Eframo
NAPOLI. Oggi pomeriggio, alle ore 16,30, nella chiesa di Sant’Eframo, l’addio alla giornalista Daniela Quaranta (nella foto) che si è spenta improvvisamente ieri mattina nella sua abitazione, a Napoli. Daniela Quaranta, Dany per gli amici e quelli che le volevano bene, se n’è andata in punta di piedi. Nella notte, dopo aver subito lunedì scorso un intervento chirurgico molto difficile, che pareva perfettamente riuscito. Pareva. E Daniela, che lo aveva affrontato con un coraggio che stupiva solo chi non la conosceva fino in fondo, era tornata a casa e stava organizzando una cena. Quella che aveva promesso se l’intervento fosse andato bene. Era giornalista, ed aveva informato del ricovero in ospedale parenti e amici momento per momento, con messaggi stile lancio di agenzia. C’era un’ironia nella scelta, nei confronti di una professione che aveva voluto fare con tenacia ed ostinazione, ma che non le aveva sorriso. Daniela Quaranta non era una giornalista mainstream, era controcorrente, ed aveva pagato per le idee che difendeva orgogliosamente. Colta, laureata in lingua e letteratura inglese con una tesi su Tolkien, un autore che continuava ad appassionarla e sul quale aveva organizzato un convegno di studi nella Sala della Minerva, a Roma, a gennaio scorso, non era però distaccata dagli avvenimenti e se c’era una causa da difendere si schierava, senza preoccuparsi dei rischi. Così, in un viaggio in Argentina aveva scoperto che i terzomondisti politically correct volevano sostituire la statua di Colombo a Buenos Aires con quella di una divinità india ed avviato una campagna di stampa, a sostegno degli emigrati italiani, promuovendo una petizione a Mattarella. Nel giornalismo aveva fatto una lunga gavetta. Prima nella comunicazione, all’ufficio stampa di Ascom-Confcommercio di Napoli, poi con una cooperativa, “Il Timone” che lavorava per l’agenzia Asca, poi finalmente assunta come corrispondente da Napoli di Asca ed AskaNews. Per il “Roma” aveva curato delle pagine speciali per la cultura: Jan Palach e l’invasione della Cecoslovacchia; i dissidenti dell’Urss; l’ultima difesa borbonica a Gaeta. Le aveva conservate e le faceva vedere agli amici più stretti. Aveva 61 anni. Da pochi mesi era andata in pensione. E si stava riorganizzando la vita pensando a ritmi un po’ meno stressanti, a tempi meno coercitivi di quelli delle agenzie di stampa. Un male scoperto solo da pochi giorni non le ha dato il tempo di farlo. Dany se n’è andata in una notte, senza scomodare nessuno, neanche quelli che avrebbero voluto starle vicino. L’addio alla collega, alla cui famiglia sono arrivate anche le condoglianze del sindaco Luigi de Magistris, oggi pomeriggo alle ore 16,30 nella Chiesa di Sant’Eframo Vecchio, in piazza Sant'Eframo Vecchio, 21 a Napoli.
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