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23 Ottobre 2019 - 07:17
Creato un adesivo ad hoc da mettere in vetrina
NAPOLI. Una campagna per chiedere ai consumatori di «non comprare Whirlpool». In altre parole una «campagna di boicottaggio, perchè è questo il linguaggio che capiscono le multinazionali». È quanto annuncia Rosario Rappa, segretario della Fiom di Napoli, in occasione del pranzo solidale, ieri in fabbrica, organizzato dalla “Rete di Solidarietà popolare”. Volantinaggio davanti alle scuole, alle fabbriche, ai centri commerciali presìdi, campagne di sensibilizzazione. In vista dello sciopero del 31 ottobre prossimo, gli operai Whirlpool Napoli si stanno organizzando così, per coinvolgere il maggior numero di persone nella loro vertenza. «In assemblea con i lavoratori - dice Rappa - abbiamo deciso e iniziato a mettere in campo azioni da oggi al 31 quando ci sarà lo sciopero generale». Il presidio di ieri all’aeroporto di Capodichino «ha riscosso la solidarietà dei viaggiatori che erano lì». Anche il pranzo «è un altro segnale di solidarietà ai lavoratori in lotta. Siamo ottimisti che si tornerà a produrre - aggiunge il sindacalisti della Fiom - non c’è motivo per cui qui non si debbano produrre lavatrici. L’andamento di mercato è in crescita contrariamente al 2018 Il Governo proverà a convincere l’azienda a restare a Napoli senza spostare la produzione in Romania - afferma ancora Rappa - poi di fronte a una azione unilaterale dell'azienda dovrà esserci una azione unilaterale nostra, tutti insieme. La nostra richiesta al Governo è che ci dica com’è andata l’ipotesi “A” convincere, cioè, l'azienda a mantenere qui la produzione, altrimenti ci dica quale è l'ipotesi “B”. Ad oggi - conclude il sindacalista della Fiom - ci sono solo comunicati stampa ma nessuna comunicazione ufficiale sulla chiusura. Lavoratori sono determinati e l'idea della riconversione non è praticabile».
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