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23 Ottobre 2019 - 08:14
Sicari in azione nella notte, nel mirino l’agenzia di scommesse di via Napoli. Il titolare: "Mai subito minacce".Ma gli “007” battono l’ipotesi del racket
NAPOLI. Tre colpi di pistola, esplosi da distanza ravvicinata, hanno bucato l’altra notte in altrettanti punti la serranda dell’agenzia di scommesse “Planet Win 365” in via Napoli a Piscinola. Il titolare se n’è accorto ieri mattina e ha avvertito le forze dell’ordine, che hanno compiuto un sopralluogo ed effettuato i rilievi con gli esperti della Scientifica. Una delle piste più battute conduce a un episodio intimidatorio in chiave racket, ma il gestore avrebbe dichiarato di non avere ricevuto minacce. Per cui non si esclude l’ipotesi di una vendetta per qualche motivo, una ritorsione per un litigio con qualcuno o una bravata di pistoleri che volevano provare le armi. La zona è sotto l’influenza dei due gruppi di malavita subentrati ai Lo Russo: i Cifrone e i Balzano, in guerra tra loro da due anni a fasi alterne. Entrambi al momento dominerebbero la scena criminale a Miano: i Balzano e i Cifrone, in contrasto tra loro e fino al mese scorso in un periodo di apparente tregua, interrotto dall’incendio doloso all’appartamento del padre di Luigi Cifrone. Una volta uniti contro i Nappello, sono diventati “scissionisti” e poi si sono a loro volta scissi. Mentre invece, fino a quando il clan Lo Russo ha retto all’urto del primo boss pentito, stavano tutti insieme. Il momento più tragico dell’anno, provocato dalla continua fibrillazione criminale interna al quartiere, c’è stato il 7 febbraio 2018 con il duplice omicidio Palumbo-Mele, ritenuti vicini ai Cifrone. Un agguato clamoroso per modalità e volume di fuoco quello in cui furono uccisi il 52enne Biagio Palumbo, braccio destro del boss oggi pentito Carlo Lo Russo nell’epoca d’oro dei “Capitoni”, e Antonio Mele, 56enne, lo stratega dell’organizzazione malavitosa. Entrambi scarcerati da pochi mesi dopo molti anni di detenzione e vicini in passato al ras Pasquale Angellotti, anch’egli tornato libero da non molto tempo. La pista principale inizialmente seguita dagli investigatori conduceva al gruppo Nappello, ma non sono escluse altre ipotesi. Tanto più che i pochi affiliati ai Lo Russo rimasti liberi in zona, secondo alcuni avrebbero fatto gruppo con i “girati” e secondo altri inquirenti si starebbero riorganizzando da soli. Biagio Palumbo e Antonio Mele erano a bordo di una Peugeot intestata a un’altra persona in seconda traversa Janfolla quando si sono avvicinati i killer, due in sella a una motocicletta. Una raffica di proiettili li ha uccisi in pochi istanti, centrandoli al volto e al torace tra il terrore dei passanti e le urla di disperazione che provenivano da tutte le parti. Erano le 19 e 15 e sul posto sono accorsi in pochi minuti i carabinieri della compagnia Stella e del Nucleo investigativo di Napoli insieme con i poliziotti del commissariato Scampia e della Squadra mobile. Le indagini non si sono mai fermate e qualche ipotesi sugli autori dell’agguato sarebbe stata avanzata agli inquirenti.
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