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Arma in garage, accuse flop: Formicola junior torna libero

Arma in garage, accuse flop: Formicola junior torna libero

Il Riesame scagiona Antonio “’o chiattone” e il complice

NAPOLi. Terremoto a San Giovanni a Teduccio, il rampollo del “sistema” del Bronx torna a piede libero dopo meno di un mese trascorso dietro le sbarre di Poggioreale. I giudici del Tribunale del Riesame di Napoli, ritenendo insussistenti i gravi indizi di colpevolezza da cui era scaturito l’arresto per armi del 4 ottobre scorso, hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere da cui era stato raggiunto Antonio Formicola, 41enne figlio del capoclan Ciro. Il presunto ras di Napoli Est ha così potuto fare ritorno a casa. Stesso esito giudiziario anche per il complice Domenico Giannello. La reazione del quartiere non si è fatta attendere. Per svariati minuti, infatti, nel complesso di edilizia popolare che sorge cuore della periferia orientale sono state esplose decine di batterie di fuochi d’artificio. A spuntarla è stata dunque la linea difensiva. Gli avvocati Leopoldo Perone, Antonio Rizzo e Mauro Zollo hanno sostenuto e dimostrato l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. In sostanza, non è stato possibile dimostrare con assoluta certezza che la disponibilità della pistola recuperata dalla polizia a inizio mese fosse effettivamente di Antonio Formicola e Domenico Giannello. Accogliendo le argomentazioni della difesa, i giudici della Decima sezione del Tribunale delle Libertà hanno quindi disposto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. Da lì a poche ore i due presunti malavitosi sono così potuti tornare in libertà.   Il sequestro di armi era avvenuto a San Giorgio a Cremano e almeno sulla carta era quantomai significativo perché dimostrava come anche in un periodo di apparente tranquillità, come quello che sta vivendo da qualche mese San Giovanni a Teduccio, il fuoco covi sotto le ceneri. Tanto più che a esserne in possesso della pistola trovata, almeno secondo gli investigatori, non era un personaggio qualsiasi, bensì un esponente di primo piano di uno dei clan storici del quartiere orientale della città: Antonio Formicola, 41enne soprannominato “Tonino ’o chiattone”, figlio del boss detenuto Ciro. Con lui era finito in manette un complice mentre una donna, proprietaria dell’autovettura in cui c’era “Sig Sauer”, se l’era cavata con una denuncia a piede libero. La sera del 4 ottobre scorso gli investigatori del commissariato di San Giorgio a Cremano, nel corso di un servizio di polizia giudiziaria, a mettere a segno il colpo contro il gruppo Formicola, originario del “Bronx” di San Giovanni a Teduccio (via Alveo Artificiale ex via Taverna del Ferro) ma con basi da qualche anno anche nella cittadina vesuviana, dove alcuni componenti ella famiglia si sono anche trasferiti come abitazione. I poliziotti sono intervenuti in un parco di via Botteghelle, strada che congiunge San Giorgio con la periferia orientale di Napoli, dove hanno notato un uomo che, al loro arrivo, ha tentato di allontanarsi. Evidentemente deve aver riconosciuto gli agenti o quantomeno sospettato di qualcosa, considerando che erano in borghese. Il tentativo di fuga era stato bloccato sul nascere e il “sospetto” bloccato. Così è stato trovato in possesso di una chiave che ha aperto la porta di un garage in cui, all’interno di una Toyota Yaris, c’era in perfetto stato una pistola” Sig Sauer” calibro 9 parabellum, caricata con 13 cartucce e altre 8 in un sacchetto pronte a essere inserite. Gli investigatori hanno poi scoperto altre cose interessanti. Il garage era munito di un sistema di video sorveglianza, ma tutti quegli indizi non sono bastati a tenere dentro Formicola jr.

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