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25 Novembre 2015 - 18:40
La guardia di finanza in esecuzione della delega conferita dalla Procura regionale della Corte dei Conti della Campania
CASTELLAMMARE. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, in esecuzione della delega conferita dalla Procura regionale della Corte dei Conti della Campania, hanno notificato un invito a fornire deduzioni nei confronti degli amministratori pro tempore e del presidente e i sindaci del collegio sindacale della società Castellammare Multiservizi spa. Nei confronti degli amministratori, i finanzieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno anche eseguito un sequestro conservativo di beni per oltre 1,7 milioni di euro, disposto dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania, su richiesta della Procura contabile. La misura patrimoniale è stata emessa a coronamento di un'indagine, condotta dai finanzieri della Compagnia di Castellammare di Stabia e coordinata dalla Procura regionale, relativa al fallimento della Castellammare di Stabia Multiservizi spa, società deputata alla raccolta dei rifiuti solidi urbani e interamente partecipata dal Comune di Castellammare di Stabia, a totale capitale pubblico. La società è già al centro di un'indagine di polizia giudiziaria diretta dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per i reati di bancarotta fraudolenta, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, peculato e per omesso versamento di tributi, per fatti commessi durante la gestione della società dall'ottobre 2010 a gennaio 2014.
Le Fiamme gialle stabiesi hanno individuato le modalità con cui gli amministratori avrebbero distratto a proprio vantaggio il patrimonio societario attraverso una serie di artifizi contabili volti a dissimulare il debito effettivo. I molteplici profili di illegittimità venivano attuati con l'intento di occultare gli spropositati compensi che gli stessi amministratori percepivano e garantivano ai loro consulenti esterni, nominati anche senza procedura comparativa o formale atto di conferimento e le cui prestazioni, in diversi casi, non trovano riscontro nella documentazione amministrativo contabile della società. La Procura regionale ha rilevato profili di danno erariale anche nei confronti dei componenti del collegio sindacale, totalmente inermi di fronte al progressivo aggravamento dello stato di dissesto della società. A conclusione delle indagini è stato accertato un danno erariale per un importo di 1.758.024,05 euro a fronte del quale il presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Campania ha emesso un decreto di sequestro conservativo di beni fino alla concorrenza del danno, autorizzando, nei confronti dei due amministratori pro tempore, il sequestro di 6 particelle immobiliari a Chieti e Roma.
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