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27 Ottobre 2019 - 01:31
Sono 184 i dipendenti a “riposo forzato”. La società: «Necessità urgente e non evitabile.
Al termine del periodo di gratuità del pedaggio sarà ripristinata la normale gestione»
NAPOLI. «La sospensione dei pedaggi sulla Tangenziale di Napoli ha comportato delle inevitabili modifiche all’organizzazione del lavoro del personale preposto all’attività di esazione. Per questo motivo, la società ha sottoscritto un accordo con le rappresentanze sindacali per adottare ogni azione necessaria a tutelare la continuità contrattuale dei lavoratori che in questo frangente non possono svolgere l’incarico cui sono deputati, incluso l’impiego della cassa integrazione». Tangenziale di Napoli Spa replica così alle critiche piovute sulla società dopo l’annuncio della cassa integrazione per 184 lavoratori. Decisione arrivata in seguito alla sospensione del pagamento dei pedaggi fino al 5 novembre per il dramma viabilità dovuto ai lavori di manutenzione su un viadotto. LA SOCIETà: «ATTO DOVUTO». «Al termine del periodo di gratuità del pedaggio, saranno ripristinate le normali modalità operative ed organizzative di gestione dell’esazione - assicura Tangenziale Spa - L’impiego della Cig è dunque un atto dovuto. Tenendo conto che Tangenziale di Napoli sostiene da sempre i contributi sociali per tale forma assicurativa Inps, e ricorrendone i presupposti, la società ha attivato le procedure previste». La società «conferma infine la propria piena disponibilità a collaborare con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con il Comune di Napoli e con le altre istituzioni competenti per favorire la più rapida risoluzione delle attuali problematiche di viabilità e per alleviare i disagi alla cittadinanza». È caduta come una mannaia la notizia che 184 lavoratori su 324 della società saranno messi in cassa integrazione. Una «necessità» definita «urgente». Tangenziale Spa in una nota ha spiegato che «tale richiesta, causata da un evento non imputabile all’impresa e oggettivamente non evitabile avrà una durata prevedibile di 13 settimane». Insorge il presidente della Commissione Mobilità del Comune di Napoli, Nino Simeone: «I dieci giorni di mancato introito devono pagarlo i lavoratori della Tangenziale?». Sulla sospensione dei pedaggi la società ha ricordato che la decisione «è stata deliberata per agevolare la cittadinanza in vista delle festività di Ognissanti e accoglie un invito formalizzato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti». E in merito alla programmazione degli interventi Tangenziale spa ha assicurato che «sono già operative le imprese che realizzeranno i lavori sul viadotto Capodichino, dove sono stati svolti già i relativi sopralluoghi ed organizzate tutte le attività preliminari e di progettazione per le attività di cantiere». Il presidente Paolo Cirino Pomicino invita a smorzare le polemiche. Ma non sembra pensarla così il primo cittadino di Napoli che già sulla proposta di riaprire il Lungomare al traffico veicolare, aveva detto: «Tangenziale? L’apertura del Lungomare è la richiesta di chi vuole solamente far confusione». I DIVIETI. Durerà fino alle 24 del 31 dicembre la riduzione a due corsie delle banchine laterali nelle rampe, immediatamente in uscita est ed immissione in ovest dello svincolo di Corso Malta, mentre un’altra ordinanza prevede «il divieto di transito ai veicoli di massa a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate nei tratti autostradali Fuorigrotta-Corso Malta in direzione est-Autostrade e Corso Malta-Capodimonte in direzione ovest-Pozzuoli». Termine del divieto sarà il 20 gennaio 2020.
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