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01 Novembre 2019 - 07:30
Sale la tensione nel quartiere, sventagliata davanti al civico 321
NAPOLI. L’allarme è scattato alle nove di ieri, ma è presumibile che la sparatoria sia avvenuta nella notte o all’alba. Nessuno però aveva avvisato le forze dell’ordine, allertate da un passante che ha notato i proiettili vicini a un cassonetto all’altezza del civico 321 di corso Secondigliano. Una stesa senza feriti né danneggiamenti, probabilmente a scopo intimidazione, che mette comunque in allarme carabinieri e poliziotti impegnati nel quartiere a combattere la camorra. Anche perché la zona fino all’altro ieri sembrava vivere un periodo di pace. L’episodio non pare collegato all’altra sparatoria, presunta, in via Vittorio Veneto, a Miano, messa a segno quattro giorni fa. Ci sono i testimoni, ma mancano i fori e i bossoli di proiettili. Per cui non è chiaro se ci sia stato o meno il raid nei pressi del complesso sportivo “Sant’Antonio”. L’allarme è scattato intorno alle 21 e 30 e sul posto sono accorsi carabinieri e polizia sulla base anche di una dettagliata descrizione fornita da chi aveva telefonato al 112. “Stanno sparando da una macchina con 4 giovani a bordo”. Ma giunti a destinazione, a parte qualche vaga e frammentaria ricostruzione dell’accaduto, gli uomini in divisa non hanno trovato nulla di concreto: nessun segno da nessuna parte, nessun ferito. Un giallo quindi, l’ennesimo in una città dove si fa fuoco con troppa facilità e quasi tutti i giorni. Intanto continuano gli accertamenti per un’altra sparatoria, in questo caso accertata: i 6 colpi di pistola contro la serranda di un disco-bar a Monteoliveto, in una zona frequentata da napoletani, turisti ed extracomunitari residenti in città. Un caso di cui si sta occupando la polizia dall’alba di domenica, quando è scattato l’allarme per i fori all’ingresso del locale “Chupito” in vico Carrozzieri, in quel momento chiuso. L’ipotesi maggiormente tenuta in considerazione porta al racket, ma il titolare ha dichiarato di non avere ricevuto minacce e quindi si seguono anche altre piste. Tra cui quella di un pistolero che voleva provare una nuova arma da fuoco. Erano le 5 e 45 quando due malviventi su uno scooter sono spuntati in vico Carrozzieri, stradina parallela a via Monteoliveto, all’altezza del disco-bar “Chupito”: un locale aperto nel 2014 e mai salito alla ribalta della cronaca per qualunque motivo. La polizia avrebbe acquisito le immagini della telecamera di un negozio nei dintorni, ricavando elementi che potrebbero essere utili nel prosieguo dell’indagine. Nulla però, che permetterebbe una soluzione rapida al caso perché i volti degli autori del raid erano coperti. Sul posto sono accorsi, non appena hanno ricevuto la notizia del raid, i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della questura di Napoli, i colleghi dei commissariati Decumani e Montecalvario e i tecnidi della “Scientifica”. Sono stati riscontarti sei fori sulla serranda e a terra altrettanti bossoli calibro 7,65. Ovviamente, come sempre in casi del genere, la prima ipotesi porta a un tentativo di estorsione attuato con il metodo del prima si mostrano i muscoli e poi si avanza la richiesta di “pizzo”. Ma non sempre è così e quindi gli investigatori stanno valutando anche altre ipotesi. Naturalmente gli investigatori che stanno lavorando al caso si sono anche attivati per riuscire a individuare almeno una telecamera di videosorveglianza che abbia inquadrato i sicari.
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