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Castellammare. Guardia di Finanza esegue 20 arresti di affiliati al clan Cesarano: i nomi

Castellammare. Guardia di Finanza esegue 20 arresti di affiliati al clan Cesarano: i nomi

Associazione camorristica, traffico di droga ed estorsione i reati contestati dalla Dda di Napoli 

CASTELLAMMARE DI STABIA. Vasta operazione questa mattina all'alba per assicurare alla giustizia 20 soggetti del clan Cesarano, che domina gli affari criminali dell'area Nord di Castellammare di Stabia. L'operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli, anche con l'ausilio di elicotteri e unità cinofile antidroga. Il coordinamento dell'operazione è della Direzione distrettuale Antimafia partenopea. Nella rete della giustizia 20 persone responsabili dei reati di associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti.

Tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare, anche Luigi Di Martino, detto 'o profeta, detenuto al 41 bis nel carcere Opera di Milano e ritenuto l'ultimo reggente del clan Cesarano, capace di stringere alleanze anche con altre cosche di camorra nel Napoletano e nel Salernitano. Nuovo ordine di arresto anche per i suoi uomini di fiducia Giovanni Cesarano (detto Nicola) e Aniello Falanga.

L'’ordinanza di applicazione della misura di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli. Il “clan Cesarano”, opera soprattutto nei comuni di Castellammare di Stabia, Pompei, Santa Maria La Carità e Scafati. L'indagine dell'Antimafia è partita nel 2014, ins seguito all’arresto di Nicola Esposito, detto “'o mostr”. Fu allora che, con il beneplacito dello storico capoclan Ferdinando Cesarano (attualmente recluso al “41 bis”), Luigi Di Martino assunze la guida del clan, essendo tornato da poco in libertà, dopo una lunga detenzione. Attualmente,  “'o profeta” è recluso al “41- bis”.

La denuncia di un imprenditore di Castellammare di Stabia, operante nel settore delle “slot machines”, hanno consentito di ricostruire un analitico e voluminoso quadro indiziario sulla riorganizzazione del sodalizio criminale stabiese, sui ruoli e sulle modalità operative mediante per imporre il racket. Si appurò che Luigi Di Martino ' profeta riceveva gli affiliati nel suo quartier generale che si trovava nel quartiere “Ponte Persica”, praticando estorsioni alle imprese commerciali e gestendo il traffico di sostanze stupefacenti. Il clan era informato di ogni nuovo appalto o attività economica di spessore, obbligando così decine di imprenditori a versare periodicamente il “pizzo”, oltre che ad imporre il noleggio di “slot machines”.

GLI ARRESTATI. Luigi Di Martino (detto ' profeta), classe 1961), Luigi Di Martino detto “o’ cifrone” (classe ‘61), Carmine Varriale detto “o’ lione” (classe ‘70), Antonio Iezza (classe ‘53), Claudio Pecoraro (classe ‘73) Luigi La Mura detto “Gigino Diabolik” (classe ‘82). Giovanni Cesarano (detto Nicolino- 1966);  Antonio Vispini classe ‘78); Felice Barra (classe ‘71), Vincenzo Amita (classe ‘88), Filomena Norato (classe ‘85), Cira Iodice (classe ‘61), Adelchi Quaranta (classe ‘86) e Carlo Della Corte (classe ‘61),  Sergio Bisogni (classe ‘68), Francesco Mogavero (classe ‘79) e Giovanni Langella (detto Giannino 'a paglietta; classe ‘82), Giovanni Esposito (1966), Aniello Falanga (1964), Carmine Varriale (1970).  15 in carcere e 5 agli arresti domiciliari.

 

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