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03 Dicembre 2015 - 15:53
Saranno 150 i pazienti (dai 18 ai 65 anni con diabete di tipo 1 e 2) coinvolti in 5 studi medici in rete del capoluogo campano. L'obiettivo è di portare salute e consapevolezza delle terapie e degli stili di vita più adeguati
NAPOLI. La telemedicina e la tecnologia del web per aiutare a tenere sotto controllo il diabete e migliorare, attraverso la terapia educazionale, l'aderenza alle cure e ad un corretto stile di vita anche dei pazienti distanti da centri specializzati. E' il progetto sperimentale 'Telediabelogando', che partirà a Napoli domani e durerà circa un anno, presentato a Roma dall'Associazione medici diabetologi (Amd) e dalla Societa' italiana di medicina generale (Simg). Saranno 150 i pazienti (dai 18 ai 65 ann,i con diabete di tipo 1 e 2) coinvolti in 5 studi medici in rete del capoluogo campano. L'obiettivo - hanno sottolineato i curatori di 'Telediabelogando' - e' di portare salute e consapevolezza delle terapie e degli stili di vita più adeguati nelle periferie, nei piccoli centri, nelle isole, nelle aree montane e in tutti i luoghi e contesti che non consentono al cittadino affetto da una patologia cronica e al medico - specialista e di medicina generale - di consolidare l'alleanza terapeutica necessaria a gestire la malattia. Il progetto prevede l'organizzazione di 3 incontri a dicembre con i pazienti incentrati su tematiche di interesse: attività fisica, dieta, terapia, autocontrollo. Gli incontri si svolgeranno con un sistema di videoconferenza via web, e vedranno collegati in remoto contemporaneamente 5 studi di medicina generale e un diabetologo. I pazienti, divisi in gruppi di 30 per ogni studio, dopo aver seguito gli incontri, potranno fare le domande agli esperti e chiedere chiarimenti. "Dopo questi primi 3 incontri - ha spiegato Michele Riccio, coordinatore del progetto - ce ne saranno altri due, uno a marzo e l'altro a giugno. In questi due appuntamenti verificheremo il gradimento e la soddisfazione dei pazienti verso la terapia educazionale".
Fondamentale per una migliore qualità della vita del paziente diabetologico è avere la preparazione e la conoscenza adeguata nei confronti della malattia cronica. "In questo modo, e il progetto va in queste direzione, il soggetto è più consapevole dell'importanza di controllare il peso, di fare sport o di evitare picchi glicemici", ha sottolineato Sergio Leotta, responsabile dell'Unità di diabetologia del'Asl Roma B e componente dell'Associazione medici diabetologi (Amd). "Obiettivo del progetto 'Telediabelogando' - conclude Riccio - è verificare la validità di un modello alternativo e tecnologicamente al passo coi tempi e di prosecuzione dell'educazione continua in diabetologia. Nel quale lo specialista e il medico di medicina generale sono entrambi chiamati a fornire un'adeguata assistenza ai pazienti. In un quadro - conclude - di rivisitazione del modello di cure alle malattie croniche e nel rispetto delle proprie competenze e ruoli".
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