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15 Novembre 2019 - 07:00
Il sindaco: «Ma resto convinto che non ci sarà nessuno dei due. Serve un fronte civico contro le destre»
NAPOLI. «Io credo che il quadro sia ancora in evoluzione, ma se Caldoro e De Luca dovessero candidarsi e uno di loro vincesse, non nego che dialogherei molto meglio con Caldoro. Sul piano politico non c’è nessuna affinità essendo un alleato di Salvini, ma sul piano istituzionale potevamo parlarci e stringersi la mano». A dirlo è Luigi de Magistris, intervistato dal direttore editoriale del Vg21 Gianni Ambrosino, parlando delle prossime elezioni regionali. «Io resto convinto del fatto che non ci sarà nessuno dei due, ma specie se il centrodestra fosse unito abbiamo il dovere di fare fronte comune contro le destre con un’alternativa credibile e vincente - sottolinea il primo cittadino -. La responsabilità principale di questo percorso ricade principalmente su Pd e Cinque Stelle, che dopo la sconfitta in Umbria hanno perso il controllo della situazione. A Roma non si respira aria di stabilità, saranno decisive le elezioni in Emilia Romagna e Calabria, ma il clima è di divisione. Per questo rinnovo l’appello a correre tutti insieme con una coalizione civica, con persone che entusiasmino i cittadini, contro i partiti tradizionali. È un’operazione complicata ma la metteremo in campo».
IL DIBATTITO NEL CENTRODESTRA. Intanto, anche nel centrodestra prosegue il dibattito. E a schierarsi con Caldoro è il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa: «Bene ha fatto il presidente Berlusconi a esprimersi sulla candidatura di Stefano, nome stimato anche dall’Udc che sarà presente alla competizione elettorale con una propria lista anche in Campania. È particolarmente apprezzato da tutti noi perché lo abbiamo visto in azione ed è la persona giusta per guidare una regione vasta e complessa come la Campania. Ci auguriamo che tutti nel centrodestra appoggino con convinzione la sua candidatura». Di parere diverso è Amedeo Laboccetta, ex parlamentare e presidente dell’associazione culturale Polo Sud: «Tra Carfagna e Caldoro sicuramente è cento volte più forte la prima, e questo lo sa bene anche Caldoro lanciato da Berlusconi nel tritacarne solo per riaffermare il principio che in Forza Italia comanda e decide solo lui. Con tutti il rispetto per loro, e non certo per fare il bastian contrario, farei altre scelte. Possibile che nel centrodestra ci si debba sempre affidare ai soliti nomi?».
LA SITUAZIONE NEL CENTROSINISTRA. Intanto, sul fronte del centrosinistra, il presidente del consiglio regionale, Rosa D’Amelio, a margine della firma dell’intesa con cui ripartono i lavori sulla strada a scorrimento veloce Lioni-Grottaminarda, non ha dubbi sul candidato dello schieramento: «Non si può che ripartire da De Luca. Dopo due belle notizie, quelle sulla ripresa dei lavori per la Lioni Grottaminarda, e quella sul buon andamento dell’incontro di mercoledì per la fuoriuscita dal commissariamento della sanità, non si può che ripartire da Vincenzo De Luca».
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