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16 Novembre 2019 - 12:29
MELITO. Lavoravano in un locale nascosto da una sorta di porta blindata, ma attiguo al laboratorio "ufficiale" i 43 operai a nero, tra cui una donna incinta e due sedicenni, scoperti dai carabinieri del Nas di Napoli nel corso di un controllo in un opificio di Melito operante nella lavorazione del settore pellami, calzature e borse fornite a importanti griffes. Altri 14 lavoratori a nero, invece, si trovavano insieme ai 21 regolari nella parte principale del laboratorio impegnati a svolgere l'attività. Il titolare dell'azienda, un imprenditore di Melito di Napoli è finito agli arresti domiciliari per intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e sequestro di persona. Sequestrati gli impianti di lavorazione per un valore di 2 milioni e mezzo di euro e comminate sanzioni per 600 mila euro. L'operazione ha visto impegnati i carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro, i carabinieri di Marano e del Nucleo elicotteri di Pontecagnano (Salerno).
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