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Detenuto serbo fa visita ai parenti al campo rom di Secondigliano ed evade

Detenuto serbo fa visita ai parenti al campo rom di Secondigliano ed evade

NAPOLI. Detenuto recluso nel carcere di Frosinone fugge eludendo la sorveglianza nel corso di un permesso concesso per far visita a un familiare nel campo rom di Secondigliano. «Nonostante fosse scortato da sette agenti della polizia penitenziaria, un detenuto del carcere di Frosinone, ritenuto pericoloso, è riuscito a scappare e far perdere le sue tracce durante un permesso premio grazie al quale ha fatto visita ai parenti nel campo Rom di Secondigliano. Il fuggitivo avrebbe approfittato del  finto malore messo in scena da un bambino. Sembra la scena di un film, episodio paradossale quanto inquietante. Un delinquente è riuscito a prendersi gioco di sette uomini in divisa. È necessario non abbassare mai la guardia, occorre rigore massimo nel concedere i permessi, molti detenuti restano pericolosi». Lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi. «La questione permessi è un tema delicato - ha aggiunto Borrelli - va valutata con prudenza e all’occorrenza serve severità. Non bisogna mai dimenticare che alcuni restano degli irriducibili delinquenti che non meritano la fiducia della società civile e dello Stato». Il detenuto, ricercato dalle forze dell'ordine, si chiama Rade Nikolic, è nato in Serbia, ed ha 38 anni. È stato recluso anche nel carcere di Secondigliano, ma a causa della sua pericolosità e per un fondato pericolo di fuga, gli vennero sospesi i permessi. 

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