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25 Novembre 2019 - 06:08
Paura e tanta rabbia per i residenti di via Ripuaria: «Siamo abbandonati da tutti. Anche il ministro Costa ha mentito»
CASTELLAMMARE DI STABIA. Straripa il fiume Sarno e la periferia industriale, a Nord di Castellammare di Stabia, al confine con Torre Annunziata, finisce sotto 60 cm di acqua. L’emergenza allagamento è diventata una regola per le famiglie che abitano via Ripuaria, a poche centinaia di metri dalla foce del fiume. In loro soccorso, alle ore 8,30 di ieri mattina, sono giunte le squadre dei Vigili del fuoco del distaccamento di Castellammare di Stabia che, con un mezzo anfibio e la squadra sub, hanno portato al sicuro una famiglia di persone. Altre famiglie, confidando nella spontanea defluizione delle acque, hanno preferito attendere. Ma, ieri sera, assalite dalla paura che il livello del fiume potesse ulteriormente aumentare, hanno chiesto di essere trasferite altrove. Le abitazioni ai piani bassi sono state invase da acqua e fango. A documentare la drammatica realtà un video postato sui social, che è diventato subito virale sul web. L’autore, Giovanni, in diretta video ha mostrato le immagini drammatiche della periferia, raccontando che le istituzioni sono al corrente delle emergenze locali sin dal 2012. E di avere denunciato, con una raccolta di firme dei residenti, i loro problemi al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. A fine mandato nel governo Lega-M5s, il Ministro assicurò che che, entro un anno, si sarebbero attuati interventi necessari a migliorare le condizioni di vita dei residenti di via Ripuaria. Nella petizione presentata a Costa si insisteva sul problema di inquinamento e della necessità di dare tutela alla salute ad anziani, malati e bambini. Il rischio inquinamento del fiume Sarno incide sulla qualità della vita di tutto il polo industriale del bacino del fiume, cominciando da Solofra. «È vero - dice Giovanni - che il Sarno è inquinato, che mette in pericolo anziani e bambini ed è il problema più drammatico, ma le esondazioni si risolvono, secondo me, con un intervento di dragaggio dell’alveo del fiume. Dobbiamo aspettare prima che la gente muoia? Che succeda una catastrofe? Sappiamo che qui non siamo a Venezia, che viviamoalla periferia di Castellammare di Stabia. Non pretendiamo che si muova il Governo. Siamo dovuti andare in tribunale per ottenere un piccolo miglioramento riguardante l’invaso di via Fondo D’orto, dove io abito, per liberare il materiale d’ostruzione convogliato dall’affluente del fiume Sarno, il Bottaro». Giovanni conclude con un appello rivolto alla cittadinanza: «Ci dobbiamo svegliare, protestare non rimanere inerti».
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