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Via Medina, crolla il tetto della chiesa di San Diego

Via Medina, crolla il tetto della chiesa di San Diego

NAPOLI. Sotto la pioggia incessante di questi giorni, alla fine non ha retto:  è crollato il tetto della chiesa di San Giuseppe Maggiore in San Diego all’Ospedaletto, nella centralissima via Medina, proprio di fronte  alla Questura. A dare l’allarme i residenti che hanno sentito il forte rumore e il  Rettore don Simone Osanna che è accorso a verificare i danni della chiesa che ha in custodia, ma che è di proprietà del Comune di Napoli. «Parte del tetto in tegole della zona dell’abside è collassato a causa della pioggia abbondante e delle annose infiltrazioni  che hanno deteriorato le travi che lo reggono. Si sono staccati gli  intonaci e gli stucchi dell’altare maggiore e sono caduti sul coro  ligneo del ‘700. Se prima penetrava un po’ d’acqua, ora piove  realmente a cielo aperto. È un disastro annunciato: sono anni che chiediamo al Comune interventi di  manutenzione ordinaria e straordinaria per le perdite del tetto. Abbiamo dovuto negare anche l’accoglienza alla numerosissima comunità cattolica dello Sri Lanka che si radunava da anni in questo edificio. La Curia, per quel che ha potuto e pur non essendo di sua competenza, ha investito soldi e tempo per tenere aperta la chiesa. Ma  la proprietà è del Comune ed è suo dovere provvedere alla manutenzione. L’unica risposta avuta dal sindaco tre anni fa è stata  quella di chiudere la Chiesa per motivi di sicurezza. E non stiamo  parlando di una sperduta e anonima chiesa di periferia. Siamo proprio di fronte Palazzo San Giacomo e fanno finta di non vedere. Chiudono  gli occhi e le travi, dei tetti, crollano». «Il danno reale di questo crollo va al di là del semplice tetto-  continua Don Osanna-L’acqua sta rovinando una delle chiese monumentali del centro storico con  affreschi di Battistello Caracciolo e opere di Vaccaro e del Solimena. Una piccola concentrazione di Barocco Napoletano si sta sgretolando  per l’incuria e la non curanza del Comune». La chiesa di San Diego all’Ospedaletto ha ereditato nel 1934 anche il  titolo di San Giuseppe Maggiore, la chiesa demolita per il risanamento  del rione Carità all’epoca del fascismo, che dava anche il nome al  quartiere. L’antica statua del protettore dei “mannesi” - i falegnami dei carri - fu custodita in questa chiesa dove si continuò a  festeggiare San Giuseppe fino agli anni ’80. È ancora viva nella  memoria dei napoletani l’antica festa al Santo falegname che si  svolgeva a marzo su via Medina con le numerosissime bancarelle di giocattoli in legno e i tanti pulcini e uccellini che venivano  regalati ai bambini. Il rettore don Osanna, parroco della vicina chiesa dei Turchini, che  vorrebbe riprendere la tradizione, ha trasferito la statua in  parrocchia. «Dopo la chiusura forzata del Comune abbiamo spostato nuovamente San  Giuseppe sia per i devoti e soprattutto per salvare l’antica statua del patrono. Ma gli arredi e le tele sono tante. Ora che ci piove  dentro, davvero non sappiamo come fare per mettere tutto in salvo». Tempestivamente sono state avvisate tutte le autorità competenti:  dalla Soprintendenza alla Curia e soprattutto il sindaco e l’ufficio Tutela del Patrimonio del Comune cui spetta anche la messa in sicurezza della facciata. Nell’attesa di un intervento da parte di Palazzo San Giacomo  almeno per limitare i danni, nei prossimi giorni sarà effettuato un  primo sopralluogo tecnico per quantificare e organizzare le operazioni  di tutela delle opere.

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