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27 Novembre 2019 - 12:30
NAPOLI. «Non è una madre tutelante e protettiva nei confronti dei figli, sacrificava la tutela dei figli alla relazione con il compagno. Violenze ce ne sono state anche in passato ma lei ha sempre tutelato rapporto con il compagno». Così il medico Francesco Villa, 66 anni, psichiatra e consulente del Tribunale dei Minorenni di Napoli per conto del quale ha eseguito accertamenti su Valentina Casa e Felice Dorice, rispettivamente madre e padre di Giuseppe, il bimbo di 7 anni picchiato “a morte" dal patrigno, Toni Badre, il 27 gennaio scorso, a Cardito. Il medico ha visitato la madre di Giuseppe due volte, alla luce di un incarico conferito lo scorso 11 marzo anche a un altro medico, la psichiatra Esposito. Per il medico il padre di Giuseppe (e di altri due bambine) durante gli incontri ha cercato di presentarsi come un padre amorevole anche se in realtà, ha affermato lo psichiatra rispondendo al presidente La Posta della Corte d'Assise del Tribunale di Napoli, «è stato un padre assente, nella vita dei bambini».
Si sono, invece, avvalse della facoltà di non rispondere le due maestre e la dirigente dell'istituto scolastico di Crispano imputate, per omessa denuncia, nell'ambito di un procedimento giudiziario nel Tribunale di Napoli Nord collegato al processo sull'omicidio del piccolo Giuseppe. Nove giorni prima, le maestre inviarono una nota alla preside nella quale veniva denunciato che la sorellina di Giuseppe si era presentata in classe con un cerotto su un orecchio e tumefazioni sul volto. Nel documento le maestre specificarono che la piccola, sollecitata dalle insegnanti, aveva riferito che quei segni di violenza sul volto erano frutto delle botte inferte dal patrigno. Dopo la nota le maestre vennero convocate dalla preside, ma il 28 gennaio, quando ormai Giuseppe era già morto.
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