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11 Dicembre 2015 - 19:45
Indagati i vertici dell'Ente autonomo Volturno che gestisce la Ferrovia Cumana e quella Circumflegrea
NAPOLI. Un danno di 7,6 milioni di euro concretizzato attraverso consulenze inutili. E' quanto la Guardia di Finanza di Napoli contesta a 8 persone, individuate nell'ambito di un'indagine sulla gestione dell'Eav, holding dei trasporti della Regione Campania, coordinata dalla Procura generale della Corte dei Conti della Campania. Secondo gli investigatori gli ex vertici della holding "hanno depauperato le casse della Regione Campania affidando numerosi incarichi pluriennali di consulenza professionale rivelatisi inutili, oltre che conferiti in spregio dei più elementari principi di efficacia, trasparenza, economicità e correttezza". Tra i particolari emersi dall'indagine spicca quello dell'ex amministratore unico dell'Eav, Alessandro Rizzardi, già dipendente della società dalla quale percepita una "lauta pensione", che, una volta diventato il massimo dirigente dell'Ente, si sarebbe autoconferito, per un periodo di 8 anni, un incarico di consulenza avente per oggetto, sostanzialmente, gli stessi compiti e mansioni che doveva svolgere nella sua qualità di vertice amministrativo dell'Eav. Il tutto "con l'inescusabile avallo dell'assessore ai Trasporti dell'epoca, delegato dal Presidente della Giunta Regionale a rappresentare il socio unico Regione Campania", Ennio Cascetta, nonché "con il colpevole beneplacito del collegio sindacale allora in carica".
In un altro caso, si sarebbe giunti "finanche a reclutare un nuovo direttore generale, giustificando tale assunzione mediante la creazione 'ad arte' della vacanza organica nel ruolo, attraverso l'istituzione di una nuova direzione per la pianificazione affidata al direttore generale uscente". In proposito, è stato contestato un danno erariale per circa 350mila euro nei confronti del pro tempore amministratore unico e del collegio sindacale in carica, "in conseguenza dell'accertata inutilità della neoistituita alta direzione, in quanto alla stessa venivano affidati compiti che, ai sensi delle vigenti norme statutarie della società, spettavano già all'organo di vertice e al direttore generale". Inoltre, le procedure adottate per l'assunzione diretta e a tempo indeterminato delle citate figure dirigenziali sono risultate "in evidente contrasto con le disposizioni in materia di assunzioni di personale previste dalle norme regionali e nazionali vigenti, le quali prevedevano una selezione pubblica anche per il reclutamento di personale da parte di società partecipate direttamente ed indirettamente dalla Regione Campania". Al termine dell'attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli, per il danno milionario arrecato alle casse della Regione Campania, sono stati citati in giudizio complessivamente 8 responsabili.
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