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05 Dicembre 2019 - 16:07
Le indagini scattate a maggio dopo la denuncia sporta dalla madre. Ancora una volta affiora l’aspetto pericoloso dei social
CASALNUOVO. Manette per un 41 enne di Casalnuovo, che dalla scorsa primavera aveva adescato su Instagram una 12enne, inviandole foto e video a sfondo sessuale. A trarlo in arresto, al termine di un dettagliata e “martellante” attività info-investigativa, con l’accusa di corruzione di minorenne, sono stati i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna. Il provvedimento cautelare porta la firma del liudice delle indagini preliminari del tribunale di Nola, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero che ha coordinato l’indagine. Tutto è partito dalla denuncia della mamma della 12 enne. Naturalmente sulla brutta vicenda vige al momento il massimo riservo, visto che si tratta di una minore. Secondo quanto è stato reso noto dagli investigatori dell’Arma, dopo la denuncia risalente allo scorso maggio, presentata dalla mamma della 12enne, è stato possibile accertare che il 41 enne - la cui identità non è stata resa nota - aveva adescato la ragazzina su Instagram, riuscendo in qualche modo a conquistarne la fiducia e riuscendo ad ottenere il suo numero di cellulare. Successivamente l’uomo contattava ripetutamente la minorenne con video-chiamate, inviandole foto e video a sfondo sessuale. Chiaramente la vicenda presenta diversi lati oscuri, visto che il contatto tra l’uomo - presunto pedofilo - e la sua vittima è iniziato la primavera scorsa (secondo l’accusa a maggio). Nel corso dei prossimi giorni, l’arrestato, che subito dopo la cattura è stato condotto in una sezione protetta del carcere di Napoli-Poggioreale, sarà interrogato dal giudice delle indagini preliminari che ha disposto il suo arresto. In quella sede, assistito dal suo avvocato di fiducia, ha due sole possibilità: o avvalersi della facoltà di non rispondere o rispondere alle domande del gip, cercando di fornire elementi utili per chiarire questo anomalo contatto, ma soprattutto l’invio di materiale a sfondo sessuale. Al momento non è stato possibile comprendere quanti siano stati i contatti tra l’arrestato e la dodicenne e se il 41 enne abbia usato un falso account per entrare in contatto con l’adolescente. Tenuto conto che il caso d’accusa formulato (ossia il reato di corruzione di minorenne) prevede una pena che oscilla tra uno e cinque anni di reclusione, è facile e semplice ipotizzare che l’attuale indagato (per il quale comunque ed in ogni modo vale la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva passata in giudicato) dinanzi alle domande del giudice delle indagini preliminari, deciderà di collaborare. In altre parole cercherà in qualche modo di alleggerire la sua posizione giudiziaria, al fine di ottenere un qualche beneficio, ossia gli arresti domiciliari, che certamente rappresentano una misura cautelare meno afflittiva. In ogni modo questa vicenda fa comprendere in pieno che l’uso dei social, senza alcun controllo da parte dei genitori, è un vero e proprio problema a cui bisognerebbe mettere un argine, coinvolgendo le famiglie e la scuola, molte volte lontane anni luce dall’obbiettivo comune..
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