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Concorsi truccati: 4 arresti. C'è anche il sindaco di Sant'Anastasia: Raffaele Abete

Concorsi truccati: 4 arresti. C'è anche il sindaco di Sant'Anastasia: Raffaele Abete

In cella il segretario Egizio Lombardi, il consigliere Pasquale Iorio e l’imprenditore Alessandro Montuori. I vincitori pagano da 30mila a 50mila euro, indagata una coppia

SANT’ANASTASIA. Un «mercimonio» di posti pubblici che ha calpestato tanti ragazzi perbene che hanno studiato per concorrere a un bando comunale. È bufera giudiziaria al Comune di Stant’Anastasia. Il sindaco Lello (Raffaele) Abete, il consigliere comunale Pasquale Iorio, il segretario dell’Ente Egizio Lombardi e l’imprenditore salernitano Alessandro Montuori sono finiti in carcere ieri mattina in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare spiccata dal gip del Tribunale di Nola. Altre due persone, moglie e marito, sono state colpiti dal divieto di dimora: lei è la vincitrice di un concorso truccato, lui invece l’avrebbe aiutata nell’assicurarsi il superamento delle prove in maniera irregolare. È l’epilogo di un’inchiesta (partita a febbraio scorso) coordinata dalla procura della Repubblica di Nola e condotta dalla Guardia di Finanza anche grazie all’ausilio di un “agente provocatore”, figura cui la legge “spazzacorrotti” ha dato un’ampia estensione sul fonte delle indagini contro pubblici amministratori. i concorsi con “ritocco”. Al centro delle contestazioni ci sono due candidature al concorso bandito dal Comune per istruttore direttivo e istruttore amministrativo. Nel primo caso il candidato che inizialmente si era mostrato disposto a pagare si tirò poi indietro, nel secondo caso invece la candidata - poi indagata - ha versato la somma pattuita ed ha superato la selezione. La procura ha anche ricostruito la modalità che consentiva un effettivo aiuto al candidato compiacente: centrale in questo senso sarebbe stata la figura di Alessandro Montuori, titolare di una società cooperativa, con sede legale e operativa a Salerno, specializzata nel campo della gestione dei concorsi pubblici: l’uomo avrebbe alterato i risultati delle prove concorsuali pubbliche, mediante intervento informatico, nonché la divulgazione anticipata del materiale relativo alle prove scritte e orali. Ma ad assicurarsi che la Commissione non rovinasse i pani sarebbe stato Egizio Lombardi, che avrebbe fatto da presidente della Commissione. Il sindaco invece sarebbe stata la persona che indicava che gli aspiranti canditati disposti a pagare, mentre il consigliere comunale Iorio era quello detto addetto a riscuotere il denaro. Denaro che veniva consegnato in tre tranche, ossia prima di ogni prova (preselettiva, scritta e orale). Mazzetta che variava tra 30mila e 50mila euro a seconda del tipo di ruolo e della durata del contratto, se a tempo determinato o indeterminato. Il quadro delle (presunte) responsabilità è stato ricostruito attraverso le intercettazioni, telefoniche e ambientali, ma soprattutto attraverso un servizio di appostamento. Proprio quest’ultimo ha consentito di blindare le accuse mosse a Iorio: il consigliere viene “visto” mentre riceve dall’agente provocatore la borsa contenente i soldi. A suo carico ci sono anche intercettazioni dal tenore inequivocabile. Intercettazioni ci sono anche a carico del sindaco Lello Abete, ma in questo caso non ci sono frasi “eloquenti” ma espressioni che gli inquirenti hanno inteso interpretare come prova del suo coinvolgimento. Anzitutto, a chiamare in causa Abete è il consigliere Iorio, il quale assicura l’agente provocatore che il primo cittadino è d’accordo. A riscontro di questa affermazione, gli inquirenti producono un’intercettazione tra Abete e la preside di una scuola, nel corso della quale la donna fa presente che anche sua figlia è una candidata al concorso e in buona sostanza chiede un occhio di riguardo per la ragazza. Il sindaco risponde di non preoccuparsi, ma poi la ragazza non vincerà. La difesa di Abete, rappresentata dall’avvocato Giovanni Pansini, è pronto a chiarire questa circostanza. In un’altra intercettazione Abete parla di “caramelle” e per gli inquirenti il riferimento è ai soldi. Infine c’è una terza conversazione tra Abete e Iorio nel corso della quale Abete si lamenta dell’atteggiamento Lombardi. I primi interrogatori potrebbero svolgersi già da lunedì mattina,

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