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07 Dicembre 2019 - 07:08
Il sospetto è che il meccanismo fosse già in atto da tempo, non solo a Sant’Anastasia
NOLA. Capire se il “sistema” dei concorsi pubblici truccati sia stato adoperato solo nel Comune di Sant’Anastasia o se il mercimonio dei posti di lavoro abbia interessato anche altre realtà territoriali. È questa la seconda fase dell’inchiesta coordinata dalla procura di Nola e condotta dalla Guardia di Finanza che ieri mattina è sfociata in 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere e in 2 provvedimenti di divieto di dimora. Per provare a rintracciare eventuali altre condotte di corruzione, gli investigatori stanno approfondendo alcuni spunti emersi dalle intercettazioni. Spunti che partono dalla società dell’imprenditore Alessandro Montuori, specializzata nell’organizzazione dei concorsi pubblici, e che, per ora, arrivano in tre Comuni dove i finanzieri già nella giornata di ieri hanno bussato per acquisire documentazione sensibili. Le perquisizioni dei finanzieri hanno interessato i Comuni di Cercola, San Giuseppe Vesuviano e Pimonte. Le fiamme gialle hanno portato via tutta la documentazione relativa ad alcuni concorsi, documentazione che ora sarà studiata e confrontata con alcuni elementi emersi dalle conversazioni già sul tavolo degli investigatori. Ma non è escluso che il cerchio dell’indagine possa allargarsi ancora: la società di Montuori è stata infatti impegnata in numerosi altri concorsi pubblici. Anche in quest’ottica il gip del Tribunale di Nola, firmatario delle ordinanze di custodia cautelare, ha disposto il sequestro preventivo della società utilizzata per l’alterazione dei concorsi pubblici. Gli inquirenti sospettano che il «sistema» fosse in piedi già da molto tempo prima rispetto ai fatti contestati. A tal proposito vale la pena citare la nota stampa a firma del capo della procura di Nola, Annamaria Lucchetta: «Il materiale probatorio acquisito ha delineato un “sistema”, sicuramente già operante prima dell’inizio delle attività e che coinvolge altri concorsi pubblici i cui posti erano da distribuire tra soggetti individuati e che si sono svolti attraverso la cooperazione degli odierni indagati». Facile immaginare che gli investigatori procederanno a ritroso nel tempo, partendo dagli ultimi concorsi gestiti dalla società Montuori sino a quelli più vecchi. In questa fase di indagine non sono escluse anche escussioni di persone informate sui fatti.
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