Tutte le novità
07 Dicembre 2019 - 08:22
Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Francesca Bianco: «È stata la scossa più forte degli ultimi 14 anni»
NAPOLI. «Il fenomeno di ieri notte ha fatto impressione perché, oltre all’avvertibilità che genera sempre una certa apprensione, la magnitudo di 2.8 è il valore più alto che si sia registrato a partire dal 2005, cioè da quando è ripartita la crisi bradisismica». A dirlo Francesca Bianco, direttore dell’Osservatorio Vesuviano che aggiunge: «Al momento non parlerei di allarme». Professoressa la scossa dell’altra notte ha creato paura.
Qual è la situazione attuale ai Campi Flegrei? «I Campi Flegrei dal dicembre del 2012 sono a un livello di allerta e di attenzione perché alcuni dei parametri monitorati sono anomali. Tali anomalie riguardano le deformazioni del suolo: c’è un sollevamento in atto che a partire dal 2005-2006 ad oggi è arrivato intorno ai 70 centimetri. Insieme al sollevamento del suolo c’è un po’ di attività sismica, di bassa energia per il momento; e poi c’è una condizione di anomalia nelle caratteristiche geochimiche delle fumarole, della Solfatara e di Pisciarelli. L’insieme di questi fenomeni disegna un quadro anomalo del sistema di monitoraggio, e per tale motivo la Commissione Grandi Rischi nel 2012 ha portato il livello di allerta dei Campi Flegrei da livello “base” ad “attenzione”, ovvero giallo».
In tale contesto cosa ci si deve aspettare? «In questo contesto di anomalie ci si aspetta che il suolo continui a sollevarsi. Ci si aspetta che ci siano i terremoti, e infatti i terremoti ci sono, oltre alle anomalie geochimiche nelle fumarole. Questo per dire che in questa fase di attività, che ci siano degli sciami sismici anche di magnitudo un po’ più elevata rispetto a quella di ieri notte, per esempio di magnitudo 3.0, si tratta comunque di magnitudo ancora moderate. Se ci ricordiamo della crisi bradisismica degli anni ’80, con magnitudo anche superiori a 4.0, si tratta ancora di magnitudo moderate».
Impossibile prevedere in tempo questi fenomeni? «I terremoti non si possono prevedere, siano in Irpinia o sul Vesuvio. Quello che sappiamo è che la crisi bradisismica è in corso, e il sollevamento del suolo è sempre accompagnato da sismicità, quindi ci saranno certamente altri terremoti. Di che magnitudo saranno, però, nessuno è in grado di dirlo». Nella zona di via Pisciarelli c’era il progetto di una centrale geotermica, con trivellazioni che avrebbero elevato il rischio sismico. Che ne pensa? «Io penso sia molto interessante utilizzare le energie alternative, ma non sopra dei vulcani attivi».
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo