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10 Dicembre 2019 - 08:21
NAPOLI. La denuncia ha avviato le indagini per questo ennesimo raid che ha avuto come oggetto la succursale dell’istituto Caccioppoli a corso Malta. Per il momento si è capito che nel corso del fine settimana, probabilmente nella notte tra sabato e domenica, un gruppo di persone non ancora identificato, si è introdotto all’interno della scuola devastando tutto quello che c’era da rompere. Vetri in frantumi, lavagne Lim rotte, estintori staccati e svuotati, pareti imbrattate, computer distrutti, un macello perpetrato con sistematica regolarità verso tutte le cose che si potevano distruggere. Danni non ancora quantificati perchè si sta facendo ancora un preciso inventario, ma che comunque non ammontano a meno di decine di migliaia di euro, oltre al fatto che la dirigente è stata costretta a sospendere le lezioni almeno per un paio di giorni dando la possibilità al personale Ata di sistemare le aule, i corridoi e la segreteria almeno per permettere di riprendere lezioni e lavoro d’ufficio in maniera almeno sufficiente. «Chi ha agito conosce bene la struttura dell’edificio. Infatti è riuscito a disattivare la videosorveglianza, raggiungendo direttamente la stanza che gestisce il sistema» ha detto il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, ponendo un tassello che potrebbe diventare fondamentale per le indagini. Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia di Stato allertati dalla dirigente che ha immediatamente denunciato quanto avvenuto non appena si sono resi conto, -ma è bastato entrare per rendersi conto della devastazione- di quanto era accaduto. «Gli studenti sono stati costretti a tornare a casa e non potranno mettere piede a scuola prima di mercoledì - ha detto sempre Borrelli - Ora confidiamo nel lavoro della polizia, occorre fare in modo che i responsabili siano identificati quanto prima in modo da poterli denunciare all’autorità giudiziaria. Allo stesso tempo bisogna fare in modo che risarciscano il danno, attraverso le loro disponibilità o quelle dei genitori qualora, come prevedibile, si tratti di minorenni, studenti della stessa scuola, che hanno inscenato questa vergogna per anticipare le vacanze di Natale». Un’ipotesi che per Borrelli sarebbe suffragata dal fatto principale che, chi è entrato nell’istituto, sapeva dove andare, cosa fare e come agire. Basti pensare che i vandali sapevano dove era l’allarme e sapevano come disattivarlo. Così, staccata la videosorveglianza, hanno potuto agire industurbati e senza alcun timore di poter essere identificati. Ma, secondo alcuni docenti, i bulli potrebbero aver lasciato qualche traccia, anche piccola, cosi che gli agenti potrebbero risalire ali autori del raid. Il Caccioppoli non è nuovo a incursioni del genere. Esattamente due anni fa, gennaio 2018, l’istituto venne addirittura preso di mira dai teppisti tanto che Citta Metropolitana fu costretta a investire 70mila euro per riparare ai danni provocati dai raid che si erano susseguiti. I ragazzi del liceo inscenarono anche manifestazioni di protesta per mettere bene in chiaro che loro non c’entravano niente con quei ripetuti -sei in pochi mesi- saccheggi. Con 70mila euro la Città Metropolitana recuperò gli impianti danneggiati e una parte dei soldi serv’ anche a pagare un servizio di sorveglianza durante le festività natalizie. «Ci rubano il futuro» , avevano detto i ragazzi riferendosi alla razzia di attrezzature per la quale avevano dovuto organizzare doppi turni e dividere le aule con i colleghi della succursale. Un disagio durato qualche mese, tempo che occorse a Città Metropolitana per mettere a posto le classi e finalmente far tornare i ragazzi ad una sorta di normalità.
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