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11 Dicembre 2019 - 13:00
NAPOLI. Partendo dalla Lega, passando per il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, con una stoccata di Angelo Pisani, leader di Noiconsumatori, per finire ai sindacati di agenti e agenti penitenziari, le critiche alla scelta del sindaco Luigi de Magistris nell’affidare a Pietro Ioia il ruolo di Garante dei detenuti, vertono pressochè su un’unica linea di condotta: è un pregiudicato e difficilmente può avere le competenze per ricoprire un ruolo a servizio delle istituzioni. Il consigliere Borrelli aggiunge anche che si tratta dello «stesso individuo che sostiene che la metà dei parcheggiatori abusivi sono brave persone. Personaggio con una visione distorta della legalità e privo dei requisiti di integrità morale contenuti nel bando». Diametralmente opposti i commenti dei Radicali per il Mezzogiorno Europeo per i quali «Pietro Ioia sarà un nuovo punto di riferimento per gli oltre 3.500 cittadini che si trovano ristretti nelle carceri presenti nel capoluogo campano». Ma le polemiche più accese arrivano dal sindacato di Polizia Penitenziaria per il quale «adesso gli agenti penitenziari a Napoli si vedranno “osservati” da un ex detenuto. Siamo di fronte all’ennesimo caso di confusione, tipicamente italiano, tra vittime e carnefici, a ruoli invertiti. Un caso che offende le vittime della criminalità, i loro familiari e chi in carcere svolge il suo lavoro credendo di servire lo Stato. Ma quale Stato?» dice il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo. «Il problema - aggiunge - è il segnale che si lancia dentro e fuori dal carcere quando a Ioia sarà permesso di entrare a Poggioreale per ispezioni». Gli agenti penitenziari, anticipa il segretario, si rifiuteranno di incontrare il nuovo garante dei detenuti a Napoli e chiederanno un intervento del Ministro di Grazia e Giustizia per bloccarne la nomina. Per Marco Nonno, consigliere comunale di FdI «un ex magistrato, che dovrebbe avere il senso delle Istituzioni come il sindaco di Napoli, strizza così l’occhio a chi è stato antistato nella sua vita. Non vogliamo essere contro la rieducazione o contro il concetto che le persone possano cambiare, ma non vogliamo neppure che lo Stato dia ruoli di rappresentanza a chi ha combattuto contro lo Stato stesso». Una nomina per molti inaccettabile, dunque, quella di Pietro Ioia a garante dei detenuti di Napoli, voluta dal sindaco de Magistris. «Un ex detenuto nel carcere di Poggioreale per reati quali spaccio di stupefacenti, a garante dei detenuti per la città di Napoli? Assurdo», insiste il presidente dell’Uspp, Giuseppe Moretti, che con il segretario regionale campano, Ciro Auricchio, ricorda che tra i requisiti previsti per la scelta di un garante figurano anche «la comprovata formazione e competenza in materia di scienze giuridiche ed integrità morale». E Ioia se ben conosce il carcere, i suoi meccanismi e le sue storture, è perchè vi ha trascorso oltre 22 anni, sia in quelle italiane sia in quelle spagnole, per traffico e spaccio di stupefacenti. Scontata la pena, Ioia ha denunciato e fatto emergere quanto accadeva nella cosiddetta Cella Zero, e il procedimento giudiziario ha visto 22 indagati, tra cui agenti penitenziari e medici. Ha fondato l’Associazione ex detenuti organizzati napoletani, scrittore e attore. «Ci aspettavamo che la scelta ricadesse su un operatore impegnato nel sociale, ma con competenze specifiche e adeguata formazione professionale come da delibera relativa al bando. Non riusciamo davvero a comprendere perchè nella maggior parte delle città italiane siano stati scelti avvocati, esperti di diritto, dirigenti penitenziari, professori universitari, mentre il Comune di Napoli ha fatto una nomina “alternativa e ribelle”, non conforme ai requisiti prescritti e verosimilmente frutto di strategie politiche, con effetti destabilizzanti per le carceri napoletane», concludono Moretti e Auricchio. Ovviamente non la pensano così gli aderenti all’associazione Radicali per il Mezzogiorno Europeo: «La nomina di Ioia rappresenta il coronamento di una battaglia che ci ha visto impegnati fin dal 2017 con la richiesta di istituire la figura del Garante cittadino dei detenuti. Un successo su tutta la linea» ha ribattuto Raffaele Minieri, della direzione nazionale di Radicali Italiani che sostiene che «Pietro Ioia sia la migliore scelta possibile. È già di fatto il Garante dei diritti dei detenuti. Il suo impegno per gli ultimi è un esempio per tutti».
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