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12 Dicembre 2019 - 07:59
NAPOLI. Classi chiuse e oltre centocinquanta bambini che non potranno frequentare la scuola fino a quando non verranno fatti i lavori per aggiustare i bagni.
La dirigente della scuola Andrea Doria, in piazza Marcantonio Colonna a Fuorigrotta, Maddalena Iannone, ha dovuto agire in maniera ferma dopo che, ieri mattina alle 12,15, a piano terra si è verificata una fuoriuscita di liquami dai bagni. «Visto che gli interventi del personale non possono garantire che le fuoriuscite di liquami maleodoranti siano interrotte - è scritto nella nota inviata ai genitori, al personale ma soprattutto al sindaco Luigi de Magistris, all’assessore all’istruzione e ai funzionari dell’edilizia scolastica - comunico che oggi le classi della primaria e le sezioni dell’infanzia poste ai piani terra non potranno entrare fino a riparazione dei servizi igienici dei piani». Quindi, secondo alcuni genitori, lo stop per alcune classi potrebbe essere a tempo indeterminato in quanto non si sa il Comune quando e come manderà una squadra di operai e tecnici ad aggiustare i bagni.
Fino a quel momento oltre centocinquanta bambini non potranno frequentare. Un calvario per i genitori di quel plesso che lo scorso mese di novembre avevano subito un nuovo stop a causa di infiltrazioni d’acqua. I genitori esasperati organizzarono un sit-in all’esterno dell’istituto per protestare contro le precarie condizioni strutturali in cui versava l’edificio che, a causa delle piogge insistenti per tutto il mese di novembre, mostrava evidenti infiltrazioni d’acqua dal soffitto.
Le proteste dei genitori servirono ad accelerare almeno le verifiche da parte dei tecnici del Comune di Napoli che insieme con i vigili del fuoco decisero di chiudere la scuola in maniera preventiva.
Per i genitori la scuola era ormai arrivata al limite e non si poteva accettare che gli alunni fossero possiamo accettare che gli alunni costretti a fare lezioni spostandosi di continuo fra le aule che erano agibili.
Allora intervenne subito il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli chiedendo al Comune un programma degli eventi in modo da poter seguire con attenzione l’evolvere della situazione. Grazie a questa mobilitazione si provvide a sanare le infiltrazioni e ad eliminare il pericolo, ma non si fece niente per i servizi iginici che già mostravano segni di cedimento così come il sistema fognario. Lavori ordinari mai avvenuti che finirono con il peggiorare le condizioni dell’edificio. Le infiltrazioni ai piani superiori avevano causato il distacco dell’intonaco sulle scalinate centrali e generato vistose crepe nelle murature sottostanti. Ma non solo. Anche intere aree di laboratori e svago, furono chiuse a causa del mancato deflusso delle acque meteoriche che trasformarono i giardini adiacenti, in laghetti da attraversare a nuoto.
«Siamo in condizione – disse la dirigente Iannone – di doverci dedicare più alla sicurezza che alla didattica. La scuola è tra le più grandi e frequentate del quartiere ed è giusto intervenire per restituirle dignità. È un peccato che attività didattiche come quelle sportive o della chimica, non possano essere svolte nel più grande e nuovo laboratorio a disposizione degli alunni».
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