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16 Dicembre 2019 - 07:00
LA FIGURACCIA. Il sindaco: «L’evento saltato è un grave danno per la città, probabilmente c’è chi pensa alle elezioni». La polizia locale: «Non ci sono fatti sui quali si può chiudere un occhio». Mea culpa della Seconda Municipalità
NAPOLI. Di chi è la responsabilità tecnica? E di quella politica? Queste le domande che si susseguono il giorno dopo lo stop ai concerti organizzati dalla Municipalità e patrocinati da Palazzo San Giacomo per la notte bianca del centro storico. A presentare il documento che mancava sarebbero dovute essere gli organizzatori, quindi le due associazioni First Social Live e AbiliOltre insieme con la Municipalità. Tecnicamente, quindi, il pasticcio non sarebbe stato causato da Palazzo San Giacomo. Luigi de Magistris, però, non può scappare dalla responsabilità politica della figuraccia: «L’annullamento degli spettacoli sui tre palchi nella notte d’arte rappresenta un grave danno alla città ed alla sua immagine - ha detto ieri il primo cittadino - chi doveva organizzare l’evento, un soggetto privato, non ha avuto la capacità di mettere a posto tutte le carte. Senz’altro grave. La seconda Municipalità, guidata dal bravo presidente Chirico, ha ammesso, con onestà intellettuale, di non aver controllato adeguatamente che tutto fosse a posto, sul piano formale». Poi il sindaco passa all’attacco e, senza nascondere sospetti legati a logiche sindacali ed elettorali, annuncia: «Con buon senso si poteva e si doveva evitare una figuraccia alla città. Nei prossimi giorni - ecco l’annuncio - capiremo perché tante cose strane accadono di questi tempi in città. Controlli maniacali ed assenze di controlli dove i controlli sarebbero necessari. Mi diranno la forma, il caso, lo zelo, le norme, le elezioni che si avvicinano»
I VIGILI. Pare quasi una risposta al primo cittadino la nota inviata dal sindacato della polizia locale Csa al Prefetto, allo stesso primo cittadino e al direttore generale del Comune: «Non esistono interventi sui quali si può chiudere un occhio ed altri dove si interviene. Le levate di scudi di taluni sembrano definire un quadro d'interventi dove la tolleranza viene confusa con le omissioni d'atti d'ufficio. Non si può chiedere - aggiunge il Csa - ai lavoratori della polizia municipale di rispondere magari davanti a un magistrato delle altrue carenze o superficialità».
LA MUNICIPALITÁ. Nel mirino della critica per il pasticcio creato ci finisce, ovviamente, la Municipalità che ha organizzato l’evento. Il presidente Francesco Chirico divide così le responsabilità: «Da un lato l’incompleta documentazione dell’associazione di promozione sociale coorganizzatrice dell'evento con la Municipalità, dall’altro il mancato supporto degli uffici preposti». Provando ad andare oltre il pasticcio amministrativo, di gente al centro storico ieri ce ne era comunque parecchia, gli altri eventi nel programma per “Break Napoli - La notte dell’inclusione” si sono svolti e dove non c’erano i palchi, come a Banchi Nuovi, la musica c’era comunque. «L’evento voleva lanciare un messaggio culturale e sociale ed è stato fatto. Il pozzo in Etiopia si farà lo stesso, i Musei e le scuole sono stati aperti, le visite guidate, i film, il teatro e le letture sono andate avanti regolarmente». Ma Chirico sa bene che il tema del giorno non è quello: «Sono rammaricato in particolare per il parco di Forcella e per i tanti artisti che gratuitamente hanno deciso di essere con noi». Nella bufera finisce anche il neo assessore alla Cultura Eleonora de Majo, che però a livello burocratico non aveva responsabilità sull’evento e risponde così alle critiche: «L'evento si ripete da 7 anni. L'assessorato alla cultura e al turismo ha sempre dato un contributo all’evento solo in termini di promozione. Chi sta maldestramente provando ad attribuirmi il mancato svolgimento dei concerti di ieri sera fosse in grado di dimostrare, carte alla mano, quali sarebbero le responsabilità dirette dell’Assessorato».
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