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«Nella Terra dei fuochi è a rischio la conservazione della specie umana»

«Nella Terra dei fuochi è a rischio la conservazione della specie umana»

CASERTA. A «rischio il principio base della biologia: quello della conservazione della specie. E parliamo della specie umana». Lo ha detto Vincenzo D'Anna, presidente dell'Ordine nazionale dei Biologi, in merito alla "Terra dei Fuochi" in apertura del convegno dal titolo “Ecotossicologia ed effetti sulla salute umana", organizzato dall'Onb al Real Borgo di San Leucio a Caserta. Coordinatore scientifico dell'evento, che ha visto la partecipazione di oltre 200 biologi, il professor Raffaele De Vita (Enea) che ha moderato gli interventi insieme a Stefano Dumontet, docente dell'università “Parthenope" di Napoli. Presente anche il sindaco di Caserta, Carlo Marino. I relatori intervenuti, provenienti dai principali atenei italiani, hanno presentato relazioni incentrate sull'inquinamento ambientale dovuto ai metalli pesanti, ma anche ai pesticidi ed all'errato smaltimento dei rifiuti. Un problema particolarmente sentito nella cosiddetta “Terra dei fuochi". Approfondita la ricaduta che questa forma di inquinamento può avere sulla salute riproduttiva dell'uomo. «Per disinquinare l'ambiente - ha osservato D'Anna - occorreranno anni. Bisogna allora prima “disinquinare" l'uomo procedendo con una massiccia operazione sul campo cominciando dalle enclavi più a rischio, facendo dei mineralogrammi, degli esami del liquido seminale». 

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