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17 Dicembre 2019 - 13:28
Al via il secondo grado del processo per la strage del bus, avvenuta il 28 luglio 2013 quando dal ponte di Acqualonga dell’A16, nel territorio di Monteforte Irpino (Av) precipitò un pullman di pellegrini. Morirono 40 persone. Il processo avrà sede presso la Corte d’Appello di Napoli in cui si discuterà del ricorso presentato dal procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo, e dal pm Cecilia Annecchini contro la sentenza di primo grado arrivata 11 mesi fa che ha visto 8 condanne e 7 assoluzioni, emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino, Luigi Buono.
Tra i condannati c’è il titolare dell’agenzia di viaggio "Mondotravel", Gennaro Lametta a cui sono stati dati 12 anni di reclusione, Antonietta Ceriola, 8 anni, funzionaria della Motorizzazione di Napoli, sei anni di reclusione per i dirigenti di Autostrade, Gianluca De Franceschi e Nicola Spadavecchia, 5 anni e 6 mesi per Paolo Berti e Gianni Marrone; 5 anni sono stati inflitti a Michele Renzi e Bruno Gerardi, tutti dipendenti di Anspi. Assolti invece Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade insieme ad altri sei dipendenti. Cantelmo e Annecchini, però, hanno presentato ricorso contro queste sentenze sia per ottenere pene più alte sia per contrastare le assoluzioni.
Nessuna udienza di appello questa mattina, diversamente da come inizialmente previsto, sulla strage del bus avvenuta il 28 luglio 2013. Fonti legali presenti in Corte di appello di Napoli hanno infatti spiegato che alle parti non è mai stata notificata la data odierna dell'udienza, così come altre date successive.
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