Tutte le novità
17 Dicembre 2019 - 13:46
«Da quando, per motivi istituzionali, mi occupo della cosiddetta “Terra dei Fuochi”, incontro, sempre più spesso, scienziati che fanno i politici. D’altro canto, se uno scienziato come Antonio Giordano si reca alla Camera dei Deputati a Roma e, con uno studio che si chiama “Veritas”, ci vuole spiegare che il suo lavoro scientifico stabilisce una correlazione tra l’esposizione ad alcuni contaminanti ambientali e la patologia neoplastica con 95 pazienti e 27 individui sani, non posso fare meno di nutrire forti perplessità», lo dichiara Antonio Limone (nella foto a sinistra), direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.
«La verità, in ambito scientifico, - aggiunge - è sempre parziale e temporanea e, in questo studio, l’assoluta assenza di rigore metodologico e la scarsa significatività dei dati, condite da comparazioni arbitrarie e traballanti, mi preoccupano per gli effetti che una falsa verità può determinare nella pubblica opinione, mentre tutto finisce nel frullatore mediatico, trasformando il metodo scientifico in una opinione».
«Lo studio pilota “Veritas” presenta, nonostante l’allarmismo che ha suscitato nell’opinione pubblica, grandi limiti. Prima di tutto - prosegue Limone - la totale mancanza di caratterizzazione ambientale, per cui non vi è riferimento alcuno, nell’elaborato, alle concentrazioni di metalli e composti organici persistenti nelle zone di studio».
«In secondo luogo - spiega ancora - manca completamente rigore scientifico nella caratterizzazione e nella selezione della coorte di individui arruolata. Ci troviamo, infatti, di fronte a una popolazione estremamente eterogenea sia per provenienza che per range di età che, per la popolazione di soggetti malati va da 5-92 anni con una distribuzione del tutto casuale dei casi nelle fasce di età e con un’età media di 49 anni a fronte di una corte di controllo sana, che ci tengo a precisare essere composta solo da 27 soggetti, ossia un numero esiguo, e di 10 anni più giovane in media (37,2 anni) rispetto al campione di soggetti affetti da patologie tumorali. Inoltre, non risulta rappresentativa la distribuzione geografica e, anche in questo caso, il range di età è fin troppo variabile. Direi quasi casuale».
«Infine - dice - non sono esplicitati i tempi di esposizione a eventuali sostanze inquinanti, né informazioni sullo stile di vita di tutti i soggetti coinvolti dallo studio e, ancora più grave, manca l’approvazione del comitato etico, ritenuto indispensabile per gli studi di biomonitoraggio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che garantisce eticità, fattibilità e scientificità di uno studio. Questo aspetto appare tanto più preoccupante alla luce dell’arruolamento di minori».
«Nei prossimi giorni, dopo le festività, promuoveremo un evento che ha come scopo quello di informare la pubblica opinione sullo stato dell’arte dello studio SPES, che l’IZSM coordina rispetto a numerosi Enti di Ricerca, tutti pubblici (Istituto Superiore di Sanità, Università, CNR, ENEA e IRCCS Pascale) e per presentare le attività relative alla Delibera di Giunta Regionale della Campania del 24/04/2019 n. 180 che contiene una fondamentale attività a tutela dell’ambiente e, di conseguenza, della salute», conclude Limone.
LA RISPOSTA DI GIORDANO. Non si è fatta attendere la risposta dello scenziato Antonio Giordano (nella foto a destra): «Da quando mi occupo di ricerca scientifica la mia attenzione si è rivolta principalmente allo studio dei tumori. Facendo una ricerca su Scopus la mia attività scientifica è facilmente tracciabile, così come lo è quella del dott. Antonio Limone, autore di ben 4 pubblicazioni scientifiche, dedicate alla bufala campana».
«Fatta questa premessa, probabilmente si comprendono le critiche fuori luogo, diffuse incautamente dallo stesso Limone, che sembra intendere il nostro studio come uno studio caso-controllo volto alla determinazione del rapporto di causa-effetto tra l’esposizione a metalli pesanti e lo sviluppo di cancro. - continua Giordano - Darò qui una notizia al dott. Limone: non c’è affatto bisogno di alcuno studio caso-controllo per determinare l’insorgenza di tumori a seguito della presenza ematica di quantità fuori soglia di cadmio e mercurio, dato che questo è stato abbondantemente assodato in letteratura».
«Il nostro studio, infatti, non ha affatto un disegno adatto a studiare tale rapporto causale, già consolidato; è invece una ricerca su piccola scala di noti carcinogeni nel sangue di soggetti, malati e sani, nella Terra de Fuochi o fuori di essa. - prosegue - Questo studio ha potuto evidenziare picchi di alcuni metalli nel sangue di soggetti che risiedono in certi comuni, ad una scala oltre che per Giugliano oltre che fuori soglia è pure significativamente diversa da soggetti residenti a Napoli su base statistica».
«Nel nostro studio “pilota” (anche nel titolo è indicato lo stile osservazionale della ricerca preliminare), in altre parole, è stato osservato in un campione piccolo, ma significativo statisticamente, che nel sangue di individui malati e residenti in un comune nel centro della terra dei fuochi, si trovano nel sangue quantità di due metalli pesanti fortemente fuori norma. - dice - Per altri comuni della terra dei fuochi non è stato possibile dimostrare alcunché, perché il numero degli individui campionati era troppo piccolo o nullo».
«È per questo che la nostra principale conclusione consiste nella richiesta diallargamento di indagini simili in modo dacapire se si tratti di un problema specifico di Giugliano o riguardi l'intera terra dei fuochi, prima di lanciarsi in qualunque tipo di speculazione teorica».
«Sono certo che i dati prodotti dalla ricerca coordinata dal dott. Antonio Limone saranno allo scopo utilissimi, e resto in attesa di conoscere, dopo le festività, i risultati dello studio Spes, che ha visto oltre 4000 pazienti sottoporsi qualche anno fa al prelievo di sangue per l'accertamento di metalli pesanti nel sangue. Sarà allora che si potrà anche apprezzare lo stato dell'arte di questo studio, ulteriormente finanziato, con delibera di Giunta regionale n. 180 del 24 aprile 2019. Il nostro unico interesse è fornire dati utili alla conoscenza del fenomeno Terra dei Fuochi, come credo sia quello del Dott. Limone, di cui con ansia attendiamo le pubblicazioni scientifiche» conclude Giordano.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo