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22 Dicembre 2019 - 07:00
«Sulla strada incontriamo tante povertà e sofferenze, ma Gesù è la meta: luce nelle tenebre»
CASTELLAMMARE DI STABIA. «Cosa c’è in chiesa? Cosa succede?» una donna di mezza età ha affrettato il passo incuriosita. Sulle scale del tempio dedicato allo Spirito Santo un tappeto rosso invitava a entrare. Fuori imperversava il temporale, l’aria era umida. La giornata grigia, buia. Il quartiere dell’Acqua della Madonna nel giorno più triste dell’anno: partirà la nave Trieste costruita in Fincantieri e “lascerà a terra” 300 lavoratori con le loro famiglie spaventate dall’incognita del futuro. Fuggire dal buio di una tetra mattinata invernale, per il lavoro che si allontana, per il presente carico di incognite, in un quartiere di degrado e angosciato dai problemi sociali è il sentimento che assaliva la donna che entrava in chiesa. Ma, una volta dentro: tanta luce sui quadri e le statue. I fari esaltavano i tavoli bianchi imbanditi con fiocchi verdi e rossi che annunciavano: è Natale. È stato un bell’anticipo del Natale, ieri, per i “poveri della Caritas” serviti, amati, rispettati, confortati nel luogo dove si va solitamente per pregare ma che il parroco, don Salvatore Abagnale, aiutato da tanti benefattori e volontari, sostenuto dal vescovo Francesco Alfano, ha trasformato in un caldo abbraccio fraterno per tutti. È stata una grande festa di canti natalizi che hanno sciolto il cuore dei presenti. Il coro "Menti Libere" degli operatori della Cooperativa Primavera - di Castellammare di Stabia - che svolge l’attività di animazione e integrazione dei pazienti del Dipartimento di Salute mentale di Terzigno ha accompagnato il pranzo servito dagli Scout della chiesa di Sant’Antonio di Padova. «È la prima volta che portiamo in una chiesa il “pranzo solidale” che tradizionalmente si è sempre tenuto in Caritas - spiega il Vescovo Alfano - La comunità parrocchiale mette in tal modo a disposizione un locale liturgico per incontrare la comunità intera. L’obiettivo è di condividere la gioia. Qui, dove si celebra la liturgia, si celebra oggi il rapporto con il fratello, come Gesù ci ha insegnato». L’allestimento è stato curato dal Rotary, presente il presidente Francesco Di Somma. Alle ore 12, una preghiera ha unito circa 150 persone nel totale silenzio. «A volte, il buio dello sconforto e delle difficoltà è troppo scuro... incontriamo ogni giorno vittime di violenza, prostituzione, droga, umiliate nel loro intimo». “Presenti”, avrebbero potuto rispondere i commensali che hanno atteso quieti il trionfo della gioia in un pasto servito come al ristorante: bocconcini di bufala, prosciutto, salame, pasta e patate, pollo al forno e pisellini, frutta e pandoro. Don Salvatore sbalordito: «Andavo per pagare e trovavo il conto pagato. E qualcuno mi ha telefonato: “Ma come, fai il pranzo di solidarietà e non mi chiami? Ti mando il vino». Le forze si sono moltiplicate, con Manu Food in cucina, attorniato dalle signore della parrocchia. “Il buio, come luce risplende”.
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