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Raffaele D’Ascia catturato a Santa Lucia

Raffaele D’Ascia catturato a Santa Lucia

Deve scontare 6 anni di carcere per rapine commesse in Grecia

NAPOLI. Era latitante dalla settimana precedente al Natale e ha fatto in tempo a trascorrere il 25 dicembre in libertà a Napoli. Ma Raffaele D’Ascia detto “Lello”, 48enne napoletano del Pallonetto Santa Lucia, prima di Capodanno ha dovuto arrendersi allo Stato e in particolare ai poliziotti della squadra mobile partenopea. Assistito dall’avvocato Immacolata Spina, è ora rinchiuso nel carcere di Poggioreale in attesa di una destinazione definitiva. Deve scontare 6 anni di reclusione per 3 rapine di orologi di valore compiute a Mykonos in Grecia nell’estate 2016, reati per i quali sono indagati anche Luigi Giuliano di Forcella (nipote omonimo del boss pentito) e i fratelli Soriente dei Quartieri Spagnoli. l’arresto. Il 28 dicembre scorso sono stati i poliziotti della sezione “Antirapina” della Mobile di Napoli (vice dirigente Nunzia Brancati, vice questore Luca Izzo, sostituto commissario Raffaele Giardiello) a bussare alla porta di un appartamento a Santa Lucia in cui si nascondeva Lello D’Ascia. Al quale, bloccato e immobilizzato, è stato notificato il mandato d’arresto europeo emesso a suo carico. Era solo in casa e non ha cercato un’impossibile fuga. Secondo l’accusa nel 2016 partecipò alle aggressioni che fruttarono un Richard Mille e un Patek Philippe. Via dalla Spagna, le paranze di rapinatori napoletani si sono da diversi anni trasferite in Grecia. Da Forcella, Quartieri Spagnoli, Santa Lucia e Torretta questa volta non partono più in forze per Ibiza, Formentera e le mete molto di moda da tempo in certi ambienti napoletani. Il 2016 è stato l’anno della Grecia, anche per la presenza di sceicchi e di vip; cosicché le “paranze” hanno privilegiato le isole elleniche a cominciare da Creta e Mykonos. Si sono verificati diversi episodi di microcriminalità, ma nel complesso nulla di allarmante: la stagione non sarà ricordata per la cronaca nera. Soprattutto se il raffronto è con gli anni passati in Spagna, dove solo grazie all’utilizzo di pattuglie italo-iberiche il fenomeno non è diventato seriale. A giugno 2016 a Santorini la polizia locale sorprese e bloccò 2 ladri partenopei che rubavano in appartamento di un imprenditore tedesco. A luglio 8 napoletani, tra i quali due napoletani di Santa Lucia, furono arrestati: 4 a Mikonos, 2 a Creta e altrettanti a Corfù. Mentre ad agosto finirono in cella in 3 a Cefalonia e 2 a Santorini. In un caso si verificò il classico scippo di Rolex al turista facoltoso: un arabo sbarcato la mattina stessa. Ma l’episodio più clamoroso avvenne sull’isola famosa per le terrazze panoramiche sul mare cristallino, dove una coppia di vacanzieri respinse l’assalto dei malviventi fuggendo sulla spiaggia e gridando per farsi aiutare. Innanzitutto, il timore di trovarsi di fronte investigatori napoletani evitò  la migrazione di massa verso le isole spagnole. A Ibiza,tanto per snocciolare un dato, solo 4 napoletani quell’anno si imbatterono nella giustizia iberica. Successe a giugno con l’arresto di una giovane donna di Santa Lucia e due complici di Forcella, insieme per compiere uno scippo di Rolex ai danni di una turista.

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