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05 Gennaio 2020 - 07:34
I coraggio dei titolari del locale colpito: «Riapriamo subito»
NAPOLI. I “signori” di Napoli Est ci hanno messo davvero poco a presentargli il conto. Appena due settimane. La panineria di piazza Giordano Bruno, dopo un lungo lavoro di ristrutturazione, aveva aperto i battenti appena lo scorso 21 dicembre. Eppure gli uomini della “mala” di San Giovanni a Teduccio, egemoni anche nella vicinissima San Giorgio a Cremano, hanno subito deciso di calcare la mano. Eseguiti i rilievi tecnici di routine sulla scena del crimine, gli investigatori della polizia di Stato non hanno avuto alcun dubbio a inquadrare il movente del raid come di stampo camorristico. La pista privilegiata, neanche a dirlo, è dunque quella che porta dritto alla riscossione del pizzo di Natale. In particolare - ed è questa l’ipotesi alla quale stanno lavorando gli “007” - i ras di Napoli Est potrebbero aver voluto lanciare un segnale ai titolari della neonata attività commerciale: «Dovete mettervi “a posto”». L’ordigno piazzato la notte scorsa in piazza Giordano Bruno sarebbe dunque stato un avvertimento in vista dei prossimi “appuntamenti”. Intanto i proprietari della paninoteca, l’imprenditore Antonio de Simone e la moglie Anna Grillo, sulla pagina social di “’o grill” fanno subito sapere alla città che «quanto accaduto non ci fermerà». Insomma, passata la paura per il raid, resta la fermissima intenzione di andare avanti a testa alta e con la schiena dritta. Non a caso già ieri sera, vista anche la lieve entità dei danni riportati all’area interna, la panineria di piazza Bruno era regolarmente aperta al pubblico: «Vi aspettiamo in tanti», avevano aggiunto i coniugi de Simone invitando i propri clienti a non lasciarli soli. Proprio la città di San Giorgio a Cremano non ha mancato di far sentire la propria vicinanza alla coppia di commercianti: fin dalle prime ore del mattino, infatti, i gruppi facebook del comune vesuviano sono stati letteralmente presi d’assalto con centinaia di commenti di disprezzo nei confronti dei tanti, troppi camorristi che ancora continuano a infestare la zona. Una piaga che con i suoi asfissianti rigurgiti di violenza tiene sempre più sotto scacco le imprese e le attività commerciali di San Giorgio.
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