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10 Marzo 2015 - 09:41
In manette anche due figli del boss Sandokan, Francesco Schiavone
Gli arresti interessano le province di Caserta, Napoli, Avellino, Benevento, Terni, L’Aquila, Lecce, Cosenza, Cuneo, Prato, Frosinone, Trapani e Taranto. I destinatari del provvedimento restrittivo sono affiliati alla fazione Schiavone del clan dei casalesi; tra gli essi figurano Carmine e Nicola Schiavone, figli di Francesco Schiavone detto 'Sandokan'.
Gli investigatori della Dda attraverso il sequestro dei libri contabili dell'organizzazione hanno ricostruito il 'bilancio' della fazione Schiavone del clan. Si tratta di un giro di affari da 200mila euro, tutti provento delle estorsioni, con una spesa corrente relativa al pagamento delle mensilità agli affiliati detenuti per i quali era prevista la somma di circa 60mila euro al mese.
Alcuni di questi libri, sui quali il Ris di Roma ha effettuato una perizia calligrafica, sono risultati trascritti a mano da Carmine Schiavone. Nel corso delle indagini è stato accertato che la fazione aveva costituito una cassa comune per il pagamento degli stipendi agli affiliati della fazione Schiavone, Zagaria e Iovine, estendendo il controllo del territorio su tutto l'Agro Aversano compresi i comuni storicamente appannaggio della fazione Bidognetti.
Gli affiliati reclusi percepivano uno stipendio mensile variabile tra i 1500 e i 2500 euro. Gli investigatori hanno inoltre individuato e sequestrato a Villa Literno un nascondiglio-bunker utilizzato per la latitanza degli affiliati.
Carmine Schiavone "aveva un controllo su tutto il territorio dell'Agro Aversano" attraverso i suoi referenti locali, secondo quanto emerso dalle indagini della Dda di Napoli. Le informazioni di cui disponeva gli consentivano di individuare gli imprenditori e i commercianti ai quali imporre le estorsioni. Ben 20 gli episodi estorsivi accertati dagli investigatori; gli importi variavano dai 1500 ai 5mila euro per ogni vittima.
Oltre al controllo sul territorio il reggente del clan esercitava "un vero e proprio comando su tutti gli affiliati - scrive il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli - intervenendo nei loro confronti non solo per questioni relative alle dinamiche criminali ma anche per aspetti legati alla vita privata ritenuti disdicevoli con lo status di appartenente al sodalizio". In un caso Schiavone non esitò a picchiare selvaggiamente un affiliato che intratteneva una relazione con una donna nonostante il suo divieto di frequentarla.
Commentando il blitz, il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha dichiarato: "La grande operazione condotta, oggi, dai carabinieri dimostra, ancora una volta, che lo Stato, alla fine, vince sempre. Con gli oltre quaranta arresti, infatti, viene inferto un colpo durissimo al sistema del malaffare del clan dei Casalesi, che vive ormai il continuo indebolimento delle sue radici criminali a vantaggio dei tessuti sani della società''
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