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Rifiuti, Napoli rifiata ma è polemica: la rabbia dei sindaci vesuviani

Rifiuti, Napoli rifiata ma è polemica: la rabbia dei sindaci vesuviani

Conferite oltre mille tonnellate ai tre Stir: ma restano le sofferenze, in particolare nell’area orientale

NAPOLI. Domenica di intenso lavoro per l’Asìa nel tentativo di liberare quanto prima Napoli dal rifiuti. Sono state conferite oltre mille tonnellate di spazzatura agli stir di Tufino, Giugliano e Caivano con aperture straordinarie proprio per favorire l’alleggerimento del capoluogo campano. Restano degli accumuli anche se sensibilmente ridotti nella zona orientale, dove a Barra e Ponticelli sono ancora ben visibili significativi accumuli di immondizia. Dal punto di vista igienico-sanitario qualche sofferenza si è registrata anche al centro storico: al Rione Sanità in via San Gennaro dei Poveri, non distante dallo storico nosocomio, alcuni marciapiedi presentavano ancora sacchetti accumulati. Discorso simile per alcuni tratti dei Quartieri Spagnoli e delle vie interne in zona Tribunali.

TRENI E NAVI PER I RIFIUTI. Intanto, in settimana dovrebbe partire il primo convoglio per la Danimarca. E così sarà a cadenza settimanale fin quando non ci sarà un’attenuazione della pressione sugli impianti Stir. E mercoledì arriverà la nave che porterà i rifiuti in Spagna e Portogallo.

LA RABBIA DEI SINDACI VESUVIANI. Intanto, esplode la rabbia nell’area vesuviana. «I sindaci dei comuni di Portici, San Giorgio a Cremano, Ercolano, San Sebastiano al Vesuvio, Cercola, Massa di Somma, Somma Vesuviana, Volla, Sant’Anastasia, Pollena Trocchia e Torre del Greco, segnalano ancora una volta il rischio che la raccolta differenziata delle proprie città venga vanificata dalla pessima gestione degli impianti di smaltimento a cura della Città metropolitana e della  Società Provinciale Sapna. Difatti oltre ad aumenti sconsiderati dei costi che si ripercuoteranno sui cittadini, vi è una politica che mette in coda alle necessità della città di Napoli qualsiasi altro territorio rallentando, se non bloccando, la raccolta anche nelle città dove non vi è alcuna crisi». Dopo i primi cittadini dell’area.nolana, anche quelli vesuviani si incazzano denunciando presunte disparità di trattamento con il capoluogo. «Nei prossimi giorni anche nelle nostre città vi potranno essere disservizi creati dalle interminabili code per sversare l’indifferenziato che in maniera sistematica vedono i camion dell’Asìa scavalcare qualsiasi fila. Questa gestione del tutto inefficiente e faziosa della Sapna e della Città Metropolitana mortifica i nostri territori penalizzando i cittadini virtuosi creando evidenti disparità di trattamento a favore di Amministrazioni  inadempienti sugli obiettivi di legge in materia di raccolta differenziata» scrivono. «Abbiamo solo un mezzo a disposizione, gli altri sono ancora in coda per scaricare. Per tale motivo invito a conferire quanto meno rifiuto possibile e rispettare la frazione onde evitare seri problemi per domani mattina. Insieme agli altri sindaco stiamo chiedendo a gran voce che termini questo atteggiamento di sopraffazione. Intanto vi chiedo una mano per diminuire le criticità» dice il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno.

IL PRECEDENTE DEI PRIMI CITTADINI NOLANI. L’altro giorno, i sindaci dell’ente d’ambito 3, in una missiva, aveva attaccato a testa bassa denunciando la situazione dello Stir di Tufino: «La situazione di crisi in cui si trova l’impianto, si legge nella nota, «è dovuta al comportamento dell’amministrazione comunale di Napoli, abituale utilizzatrice di tutti e tre gli stir della provincia di Napoli che, nell’ultimo periodo, ha significativamente aumentato la quota dei rifiuti che viene smaltita in questi impianti, da circa 850 a circa 1.200 tonnellate al giorno. E questo sia per il più ridotto svolgimento dell’attività di raccolta differenziata, con particolare riferimento alla frazione umida, che per l’avvenuta chiusura dello stabilimento Icm di via Nuova delle Brecce che consentiva all’Asìa Napoli di stoccare provvisoriamente gli indifferenziati non conferiti nell’impianto». Nel mirino dei sindaci era finita anche la Sapna, società che gestisce gli Stir, che non avrebbe individuato in maniera tempestiva siti di destinazione mandando così fuori giri l’impianto di Tufino. «La Sapna - prosegue il comunicato - senza tenere conto della programmazione già effettuata da ciascun Ente e dell’avvenuta approvazione della tariffa annuale, ha richiesto nel corso dell’esercizio e senza neppure fornire alcuna adeguata giustificazione, aumenti esorbitanti ed immotivati del corrispettivo richiesto per lo smaltimento. Questo pregiudizio patrimoniale sarà oggetto di specifiche richieste risarcitorie innanzi la competente autorità giudiziaria».

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