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07 Marzo 2015 - 13:36
Lunedì il business plan va al protocollo a Palazzo Farnese per la riapertura a luglio
CASTELLAMMARE DI STABIA. Lunedì sarà tutto sul tavolo del sindaco Nicola Cuomo: progetto firmato da un consulente dell'Architetto Maurizio Milan, consulente di Renzo Piano, e l'impegno di una cordata di 8 investitori stabiesi, l'Ars Nova, per sborsare oltre 2 milioni e mezzo di euro con cui rimettere in sesto le Terme Antiche e restituire la struttura al turismo. Ma il sindaco tace. E il rischio è che il suo silenzio, le lungaggini della burocrazia e pressioni di varia natura blocchino l'unico vero progetto di rilancio presente in una città ormai economicamente morta.
Il business plan da 2.600.819,32 euro è stato preparato dallo studio ''Milaningegneria'', di Maurizio Milan, consulente dell'architetto Renzo Piano. E' un programma di riattivazione delle Terme Antiche, per rimettere in funzione gli edifici recentemente restaurati con 12 milioni di euro di fondi Cipe, Regionali e Comunali, iniziati nel 2007 e completato nel 2013 ma per i quali non è stato possibile terminare i collaudi, perché sottoposti a una costante azione di vandalismo che li ha resi inutilizzabili. Sulla vicenda sono in corso indagini della Procura di Torre Annunziata e dell'Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) per la ''sparizione'' della contabilità dei lavori eseguiti che rende impossibile consegnare l'opera al Comune.
L'intenzione della cordata di imprenditori ''Ars Nova'', aggregati dal manager Carlo Trevisan, è di superare tutti gli ostacoli burocratici ed economici che impediscono al Comune di aprire le Terme Antiche alla fruizione della struttura che per la città ha rappresentato dal 1827 un importante polo di attrazione turistica con le sue 28 fonti termali in un angolo del Golfo di Napoli centrale rispetto alle località turistiche più rinomate di Sorrento, Capri, Pompei.
Sul progetto di 'Ars Nova', annunciato nelle scorse settimane dagli imprenditori che lo sostengono, finora il sindaco di Castellammare di Stabia, Nicola Cuomo, non si è pronunciato e gli investitori continuano a chiedere di essere ricevuti dal primo cittadino per poter esporre i loro piani e - in caso di approvazione - di poter avviare i lavori con i quali assicurano di poter aprire le Terme al turismo già in luglio.
''Oltre all'investimento che abbiamo programmato, offriremmo al Comune una quota liquida annuale per il fitto della struttura, in linea con la valutazione del concordato continuativo, presentato dal Comune di Castellammare di Stabia alla Procura, sul quale si attende il pronunciamento il prossimo 18 marzo - spiega Trevisan - Ma se il Comune continua a non rispondere alle nostre sollecitazioni, il programma di riapertura di luglio non potrebbe essere rispettato''.
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