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22 Gennaio 2020 - 08:12
NAPOLI. Non erano ancora un clan e forse non lo sarebbero mai diventati. Ciò nonostante la loro organizzazione era riuscita a prendere “possesso” del Parco Ises di via Catone trasformandolo in una piazza di spaccio operativa a qualsiasi ora del giorno. Un fiume di droga, quello trafficato dalla gang capeggiata da Patrizia Di Lanno, che nell’aprile scorso portò all’ennesima retata nel cuore del rione Traiano. Ieri pomeriggio, concluso il processo di primo grado, per i sette narcos che hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato è arrivata una sfilza di condanne.
Un verdetto, quello emesso dal gip D’Auria, leggermente inferiore alle richieste avanzate dalla pubblica accusa. Le pene inflitte dal giudice sono state comunque più consistenti. Patrizia Di Lanno ha infatti rimediato 6 anni e 2 mesi di reclusione, e 30mila euro di multa; Pasquale Cotena, 6 anni e 28mila euro di multa; Davide Vittozzi, 7 anni e 3 mesi, e 36mila euro di multa; Salvatore Vittozzi, 5 anni e 8 mesi; Vincenzo Di Lorenzo, 4 anni e 2 mesi, e 20mila euro; Cristian Pengue, 4 anni e 2 mesi, e 20mila euro di multa; Pasquale Perrotti, 6 anni e 2 mesi; e 30mila euro di multa. Il deposito delle motivazioni della sentenza è stato fissato in 90 giorni.
Non camorristi ma comunque dei veri e propri professionisti dello spaccio. Fu questa l’ipotesi accusatoria che diede il “La” alla retata culminata negli undici arresti di aprile. Un’organizzazione strutturata fin nei minimi dettagli, con ruoli e responsabilità ben definiti, in grado di invadere con droghe di ogni tipo, partendo dalla “base” del Parco Ises di via Catone, l’intero quartiere Soccavo. Un gruppo emergente ma già pronto a fare la voce grossa, il tutto con il placet silenzioso del clan egemone nella zona, il potente cartello criminale che fa capo alle famiglie Puccinelli-Petrone. Senza dimenticare che, sempre in via Catone, insiste poi anche la cosiddetta “99”, la principale piazza di spaccio riconducibile al temibile clan Sorianiello. Al vertice del gruppo di emergenti pusher ci sarebbe stata la narcos in gonnella Patrizia Di Lanno, 58 anni e una sfilza di precedenti di polizia alle spalle. Sarebbe stata lei, stando alla ricostruzione degli inquirenti, la figura che si era fatta carico di portare avanti il “sistema” in quella zona del rione Traiano. Dalla palazzina di due piani al civico 112 di via Catone la donna avrebbe infatti impartito ordini ai propri sottoposti. Bastava un urlo all’indirizzo di pusher e vedette e la droga all’occorrenza spariva o veniva spostata. Ne bastava un altro, in caso di arrivo delle forze dell’ordine, e tutte le pedine dell’organizzazione criminale si allontanavano rapidamente della scena senza lasciare traccia. I suoi vice sarebbero stati invece Pasquale Cotena e Pasquale Perrotti, anch’essi arrestati nell’ambito dello stesso blitz e anch’essi condannati al termine del processo celebrato con il rito abbreviato.
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