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31 Gennaio 2020 - 13:28
BRUSCIANO. È stata eseguita da personale della Sezione Operativa del Nor della Compagnia dei Carabinieri di Castello di Cisterna un'ordinanza applicativa delle misura cautelare personale della custodia in carcere, emessa dal Gip dei Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di 3 indagati, ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco, entrambi aggravati dal cosiddetto metodo mafioso, avvenuti il 14 aprile 2019 a Brusciano. Il provvedimento cautelare eseguito scaturisce dalle indagini compiute dai Carabinieri di Castello di Cisterna a seguito di una sparatoria tra opposte fazioni criminali, che provocava il ferimento di un pregiudicato del posto. L'indagine ha, in particolare, consentito di ricostruire il citato agguato camorristico, nel corso del quale sono stati esplosi oltre 15 colpi di arma da fuoco in strada, tale da mettere a repentaglio l'incolumità anche di numerosi passanti; accertare che ad aprire il fuoco erano due appartenenti all'organizzazione camorristica ''Clan Palermo'', destinatari dell'odierna misura; identificare un ulteriore reo, appartenente al clan “Rega", anch'egli responsabile della sparatoria, intervenuto “a difesa" della vittima dell'agguato.
L'INDAGINE. L'indagine ha accertato inoltre il movente dell'azione, riconducibile ai contrasti tra i due contrapposti clan nella gestione dei traffici illeciti dello spaccio di sostanza stupefacente sul territorio e certificare l'esistenza di un sodalizio camorristico denominato “Clan Palermo" operante nel comune di Brusciano e limitrofi, contrapposto al clan “Rega" storicamente egemone in quell'area. L'indagine ha infine documentato alcune forme di espressione simboliche della camorra, tra cui il così detto bacio camorristico sulle labbra, avvenuto tra due affiliati al clan Rega a suggello del vincolo associativo esistente. Nel corso dell'attività è stata, inoltre, rinvenuta e posta sotto sequestro una delle armi adoperate nel conflitto a fuoco, attribuita, grazie ad accertamenti dattiloscopici, ad uno degli odierni arrestati. La misura cautelare in oggetto segue ad analoghi provvedimenti già emessi dalla medesima Autorità Giudiziaria, tesi al contrasto della faida camorristica in corso sul territorio di Brusciano dal 2017 ad oggi. Tali indagini hanno consentito di arrestare, tra gli altri, i due considerati reggenti degli omonimi clan: Tommaso Rega alias o'Chirichiell e Francesco Palermo. I destinatari del provvedimento restrittivo sono stati portati presso le Case Circondariali territorialmente competenti.
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