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04 Febbraio 2020 - 14:06
Confezionate e donate dalla Casa famiglia gestita dai coniugi Raffaela e Salvatore Buonocore
POMPEI. Ostie fragranti, con il profumo del pane fresco appena sfornato. Arriveranno così, dalla casa famiglia “Don Benzi” di Pompei, gestita dai coniugi Raffaela e Salvatore Buonocore, all’altare della Basilica della Beata Vergine del Santo Rosario, le particole “artigianali” che da sabato scorso vengono confezionate dalle mani dei Buonocore e di tre ospiti disabili. Sono loro, infatti, i protagonisti del progetto “Il senso del pane”, di Arnoldo Mosca Mondadori, iniziato nel 2015, nel carcere di Opera (Milano) e finalizzato alla produzione di ostie per la Messa, realizzate e donate dagli “ultimi”. Raffaela e Salvatore sono dediti da anni alla loro missione di “genitori” putativi di decine di donne sole, maltrattate o ex detenute e talvolta con bambini accorsi nella loro “casa Famiglia”, a Pompei, dove offrono assistenza (ora sono in 9) finché non hanno riconquistato un proprio posto autonomo nella società. Dopo i detenuti del carcere milanese, e gli ex detenuti della Casa della Misericordia a Maputo, in Mozambico, il progetto delle “ostie degli ultimi” è giunto a Granada, in Spagna, lavorate dalle ragazze vittime della tratta, in Sri Lanka, le ragazze sottratte al mondo della prostituzione; in Etiopia con gli ex ragazzi di strada, così come accadrà tra poco a Buenos Aires. Pompei, città della carità e sede del famoso santuario mariano, ospita questa nuova attività nella casa famiglia “Maria, Madre di Misericordia”, sorta all’interno del Centro per il Bambino e la Famiglia “Giovanni Paolo II”, con i Buonocore della Comunità “Papa Giovanni XXIII”. «Ho letto il libro “Il farmaco dell’immortalità”, dialogo tra Monica Mondo e Mosca Mondadori - spiega Salvatore - e l’ho così contattato per chiedergli come produrre le ostie. Lui è venuto qui e sabato scorso ha portato le attrezzature necessarie, fornendoci le lezioni per utilizzare le piastre e gli attrezzi del taglio delle ostie grandi e quelle piccole, che doneremo al Santuario e alle parrocchie che ne faranno richiesta». Il progetto è della Fondazione “Casa dello Spirito e delle Arti” e si propone come attività ergoterapica per persone con disabilità. «Ci lavoreremo nei pomeriggi e abbiamo già avuto modo di constatare il profumo e il sapore diversissimo che hanno queste ostie rispetto a quelle confezionate e acquistate nei negozi di articoli religiosi» spiega Salvatore Buonocore. Come tutte quelle prodotte nell’ambito del progetto “Il senso del pane”, le ostie potranno essere richieste da tutte le parrocchie e saranno donate gratuitamente. Alla presenza di Domenico Pascaretta, responsabile della Comunità “Papa Giovanni XXIII” per Lazio, Campania e Sardegna, e dei rappresentanti delle altre case famiglia, l’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, ha benedetto i locali, le attrezzature e le persone che vi opereranno. «Questa iniziativa - ha affermato il presule - mette in risalto il forte legame esistente tra Eucarestia e Carità. Qui, dove ogni giorno viene accolto Cristo sofferente in fratelli e sorelle in difficoltà, saranno preparate le ostie che diventeranno, poi, il Corpo di Cristo». «In quest’epoca in cui tutto è mercato - spiega Mondadori - in cui il denaro sembra il fine di tutto, è fondamentale per noi riaffermare il senso del dono e della gratuità. Qui non c’è mercato, c’è solo dono». Fino a oggi, grazie a questo progetto sono state 3 milioni le ostie distribuite gratuitamente nel mondo.
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