Americana uccisa, confermato l'alibi del fidanzato

FIRENZE. Al momento non ci sono indagati per l'omicidio di Ashley Olsen, la 35enne americana trovata strangolata sabato nella sua casa di Firenze. E' quanto si è appreso da fonti vicine all'inchiesta. Le indagini sono a tutto campo e non si esclude nessuna pista. Intanto è iniziato l'esame delle immagini riprese dalle telecamere di video sorveglianza presenti nella zona di via Santa Monica, da cui si potrebbero ricavare elementi utili per lo sviluppo dell'inchiesta.

Il cellulare di Ashley, che sarebbe stato staccato venerdì, non si trova: forse è stato portato via dall'assassino. Il telefonino non è emerso durante la perquisizione dell'abitazione. La polizia scientifica, dopo il sequestro, ha preso in consegna un reggiseno di pizzo nero abbandonato su una bicicletta parcheggiata a pochi metri dalla casa dello strangolamento.

Intanto il procuratore capo Giuseppe Creazzo, che coordina le indagini, ha creato un pool di magistrati per seguire il caso, di cui fanno parte i pm Giovanni Solinas e Luca Turco.

Il fidanzato della vittima, il pittore Fiorenzo Federico Fiorentini, 42 anni, è stato a lungo sentito dagli investigatori e dal pm e la sua versione dei fatti sarebbe stata riscontrata. Reggerebbe il suo alibi. Per gli inquirenti si fa sempre più strada l'ipotesi dell'omicidio di impeto, scaturito, forse, da un'improvvisa lite.

A tal proposito sarà importante la visione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, per cercare di individuare chi è entrato all'interno dell'appartamento di Ashley. Sembra, infatti, che sia stata proprio la 35enne a far entrare in casa l'assassino. Sulla porta non ci sono segni di effrazione. Si è escluso fin da subito la rapina come movente dello strangolamento.

Il cellulare di Ashley risulta staccato da venerdì scorso, il giorno prima in cui è stato ritrovato il cadavere. Le indagini si sono concentrate sull'ultimo giovedì sera della donna, trascorso in un locale notturno il 'Montecarla', in via de' Bardi, in pieno centro storico fiorentino. Più volte il club è stato chiuso dalla questura per spaccio di sostanze stupefacenti e qui Ashley si è intrattenuta con un gruppo di amiche nella sua ultima sera.

Da fonti investigative si è appreso che non risultano né segnalazioni né denunce di stalking da parte di Ashley. "Ho uno stalker", aveva scritto giorni fa la 35enne. Gli inquirenti però non sembrano dare troppa importanza ala frase che potrebbe essere stata scritta per scherzo.

Elementi importanti gli investigatori attendono dall'esito dell'autopsia, anche per capire se c'è stata violenza sessuale prima dell'assassinio. Si farà anche la ricerca del Dna, perché tracce di pelle sarebbero state trovate sotto le unghie della donna, forse segni della lotta con chi l'ha strangolata. L'autopsia, in corso all'istituto di medicina legale dell'ospedale di Careggi, dovrà accertare anche l'orario preciso del decesso.

Intanto sul portone del piccolo appartamento di via Santa Monica, dove Ashley viveva con il suo inseparabile cane beagle, sono stati lasciati bigliettini e fiori.

Claudia Colivicchi, la proprietaria dell'appartamento in cui viveva la donna, in una testimonianza resa in esclusiva a "Oggi" (in edicola da mercoledì 13 gennaio) racconta: "Ashley era nuda, stesa a terra accanto al divano letto. Era morta, non c'era il minimo dubbio che lo fosse. Ma Federico era come se avesse perso la testa".

"Era disperato - continua - S'è buttato su di lei per rianimarla. Non riusciva nemmeno a vedere l'evidenza o quantomeno non riusciva ad accettarla. Il corpo era freddo, ma lui non capiva che non c'era più niente da fare. Ha provato in tutti i modi, prima con la respirazione bocca a bocca poi col massaggio cardiaco. Il mio fidanzato ha cercato di aiutarlo e lui intanto gridava, ripeteva 'la mia piccina, il mio amore'. In casa c'era anche il cane di Ashley che guaiva. Credetemi, è stata una scena sconvolgente".