Cerca

Malanapoli, "summit" tra i vicoli

Malanapoli, "summit" tra i vicoli

Registrato un incontro tra paranze dei clan: è la pax di Montecalvario

NAPOLI. Voci, informazioni confidenziali, qualche riscontro, qualche smentita. Tra i Saltalamacchia dei Quartieri Spagnoli, con base soprattutto tra i vicoli di Montesanto, e i Lepre del Cavone sarebbe stato siglato un accordo per non farsi la guerra e presumibilmente per spartirsi i rispettivi territori di influenza in chiave gestione affari illeciti. A firmare il patto, secondo la ricostruzione di alcuni esperti investigatori su cui non tutti concordano, sarebbero stati esponenti di primo piano dei due clan nel corso di un summit svoltosi alcune sere fa. Un incontro con una larga partecipazione di persone, tant’è vero che quella sera sono stati segnalati in movimento una decina di scooter con uomini in sella, giovani e meno giovani. Alla riunione non avrebbero partecipato, sempre secondo “radio vicolo” non essendoci conferme ufficiali da parte delle forze dell’ordine, rappresentanti del gruppo Festa. Dunque, il panorama camorristico nei vicoli a ridosso di via Toledo, sia verso piazza Plebiscito che in direzione di piazza Dante, sarebbe nuovamente mutato. Questa volta però non a suon di “stese”, minacce armate e scorribande notturne, ma con un accordo teso a stabilizzare l’intera area a livello malavitoso. Non è la prima volta e non sarà l’ultima, però la storia insegna che gli equilibri in seno ai clan napoletani sono sempre labili, tanto che gli specialisti delle forze dell’ordine sono costretti continuamente a modificare le mappe criminali. Il gruppo Saltalamacchia da anni appare tra i più attivi nel centro di Napoli, spingendosi in passato secondo gli investigatori fin verso Forcella grazie un accordo con malavitosi del posto. Mentre al Cavone due anni fa ci fu un tentativo di invasione da parte dei ras dei Quartieri Spagnoli, culminato in una sparatoria contro un locale pubblico in via Francesco Saverio Correra, e nel clamoroso affronto di affiggere un manifesto completamente bianco su alcuni manifesti funebri. Successivamente però, a quanto emerse allora dalle indagini, la ricerca di nuovi spazi criminali si esaurì per la resistenza dei locali. Anche lontano, più di quanto lo sia nella realtà, appare il periodo in cui era sorto un gruppo che fu definito provvisoriamente dagli investigatori “Masaniello”, sostanzialmente un nuovo clan Lepre. Con una sostanziale novità negli ambienti di malavita del Cavone: l’uscita di scena dalla zona dei Ferrigno, ora al Pallonetto-Santa Lucia e alleato con gli Elia. Un quadro mutato che fu alla base di violente tensioni nel centro antico di Napoli e probabilmente anche del clamoroso affronto compiuto coprendo i manifesti funebri del boss Ciro Lepre “o’ sceriffo”. Per questo la situazione restò a lungo incandescente e solo l’opera di prevenzione delle forze dell’ordine evitò il peggio. La malavita del centro storico di Napoli, sia ai Quartieri Spagnoli che a Forcella e al rione Sanità, è stata storicamente attraversata da fibrillazioni. Ma per fortuna negli ultimi anni agli omicidi i clan, come strategia preferita, hanno sostituito le “stese” per dimostrare la propria forza.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori