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Frattamaggiore, il sindaco “censura” il comando della Polizia locale: è polemica

Frattamaggiore, il sindaco “censura” il comando della Polizia locale: è polemica

Levata di scudi delle minoranze contro l’atto di indirizzo del primo cittadino Del Prete al comandante Chiariello

FRATTAMAGGIORE. “Organizzazione ed ottimizzazione del servizio di polizia locale”, questo l’oggetto di un atto di indirizzo diretto al comandante della polizia municipale, il maggiore Biagio Chiariello. «Un atto scopiazzato dal Comune di Sant’Antimo con il quale in maniera intimidatoria il sindaco chiede al maggiore Chiariello di richiudersi nel comando e di non occuparsi della nostra città, un atto di indirizzo di cui il sindaco si ricorda solo dopo 11 mesi dall’insediamento del comandante: chiediamo risposte pubbliche» dice in un video postato sui social, Michele Granata, consigliere di minoranza. Cosa è accaduto? Il primo cittadino Marco Antonio Del Prete con un atto di indirizzo pubblicato sul sito del Comune, chiede alla polizia municipale «un’azione di controllo attivo e costante del territorio che abbia come scopo quello di segnalare al sindaco ed all’assessore delegato situazioni di criticità, di qualsiasi natura, presenti sull’intero territorio comunale», nonché «una migliore e più razionale organizzazione del personale disponibile», ancora «un’adeguata armonizzazione delle esigenze di ufficio con quelle di un controllo più capillare e ed una presenza più intesa e diffusa sul territorio». Ricorda ancora che è «il sindaco che vigila sull’espletamento del servizio di polizia locale». Fatte queste premesse il primo cittadino  ha emanato,  diretto al maggiore Chiariello, «atto di indirizzo  affinché  organizzi il servizio», ordinando: comportamento irreprensibile, rispetto dell’orario,  garanzia di risposte  ai cittadini, modalità delle disposizioni di servizio, nonché presidio presso le scuole cittadine, accertamenti alle violazioni al regolamento della strada, posti di blocco, infortunistica stradale segnaletica, cartellonistica, abusivismo di ogni tipo, tempestività per accertamenti e notifiche, uso corretto degli automezzi, rendicontazione mensile sulle attività svolte, presidio ordine pubblico in occasione di manifestazione, vigilanza sul servizio integrato dei rifiuti. Un “vademecum” come dice l’opposizione che avrebbe avuto modo di essere notificato il 25 marzo del 2019 quando il comandante Chiariello si è insediato, non oggi dopo 11 mesi di gestione del comando, potendo contare su 9 unità, a fronte della 50 previste. La domanda sorge spontanea, perché solo adesso?  Forse perché siamo a due mesi dalle elezioni? Perché l’atto è stato pubblicato sull’albo pretorio? Un atto di indirizzo non ha un destinatario particolare? In 11 mesi quanto è entrato nelle casse comunali dalle sole multe per il codice della strada? La cifra potrebbe essere la cartina tornasole dell’attività del comando di polizia municipale frattese. In cinque anni di mandato il sindaco perché non ha mai dato “indirizzi” ai caschi bianchi, prima dell’arrivo di Chiariello? A pensar male si fa peccato diceva un celebre politico. Da due mesi circola voce che il comandante stia procurando fastidi ad alcuni settori cittadini, ed era stata ventilata l’ipotesi di trasferirlo a mansioni amministrative. Poi la levata di scudi corale ha impedito che il progetto potesse essere realizzato. Di certo dalla sua il maggiore ha il supporto della società civile, di quella che esige le legalità, anche nelle piccole cose. D’altra parte Chiariello è fiduciario del Prefetto che gli ha affidato i compiti di coordinatore della task force della terra dei fuochi in alcuni comuni a Nord di Napoli. Ha ricevuto encomi e riconoscimenti, per la sua attività. La nota di indirizzo sta sollevando un’ondata di proteste.

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