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Scampia si prepara all’abbattimento della Vela Verde: «È un nuovo inizio»

Scampia si prepara all’abbattimento della Vela Verde: «È un nuovo inizio»

NAPOLI. L’abbattimento della Vela verde come un «nuovo inizio» per gli abitanti del lotto M, con la consapevolezza di come però la «battaglia per l’affermazione dei diritti delle famiglie sia ancora lunga». Il Comitato Vele, i Disoccupati di Scampia, i cittadini residenti in via Antonio Labriola non stanno più nella pelle: attendono l’inizio della distruzione della “Torre’’ con grande attesa. Le operazioni, che inizieranno domani mattina alle 11.30 e proseguiranno per 40 giorni, rientrano nell’ambito del progetto “Restart Scampia’’, che permetterà la distruzione anche della Vela rossa e di quella gialla oltre la riqualificazione di quella celeste grazie al finanziamento dal precedente governo di centrosinistra (quello che vide in carica prima Renzi e poi Gentiloni) per 27 milioni - 18 milioni inerente il bando periferie e gli altri 9 milioni garantiti dal Comune di Napoli tramite il Pon Metro con grande attesa. A suggellare la giornata, nel pomeriggio di giovedì, un concerto con inizio alle 18 tra la Vela rossa e la Vela gialla con protagonisti artisti del calibro, tra gli altri, di Franco Ricciardi, Nto, Ivan Granatino, A67, Maldestro, O’Rom, Luciano Caldore. L’evento, presentato ieri nel corso di una conferenza stampa al Cantiere di 167 di viale della Resistenza, sarà l’occasione di guardare la storia travagliata delle Vele. «Una storia - afferma dal Comitato Vele Omero Benfenati - che sta cambiando grazie alla lotta del Comitato Vele iniziata 40 anni fa grazie a Vittorio Passeggio. Sarà una giornata importante quella di giovedì ma è solo l’inizio dopo aver sempre rifiutato la narrazione delle Vele di Scampia come luogo buono solo per le fiction che raccontavano il male. Al Lotto M abita tantissima brava gente. Continueremo a stare con il fiato sul collo delle istituzioni - aggiunge Benfenati - fin quando tutte le famiglie non avranno un alloggio dignitoso», come è successo a migliaia di persone ora dimoranti nei nuovi alloggi costruiti tra via Piero Gobetti la stessa via Antonio Labriola. Per le circa 350 famiglie ancora alle Vele è previsto, per chi ne avrà diritto perché rientrante nel censimento chiuso al 31 dicembre 2015, la costruzione di ulteriori abitazioni per le quali sono previsti circa 30 milioni di euro sempre nell’ambito del “Restart Scampia’’. Invece, sottolinea il capogruppo DemA Rosario Andreozzi ieri presente all’incontro con la stampa, «non sono ancora stati stanziati dal governo i 50 milioni di euro (dei quali il sindaco de Magistris parlò per la prima volta con l’ex ministro del Sud Barba Lezzi) per completare la rigenerazione urbana del Lotto M. Se non ci daranno questi soldi, li andremo a rivendicare con tutto il popolo delle Vele». Memoria storica è l’architetto Antonio Memoli, tra i principali ispiratori della progettualità, che ha avuto nel Comitato Vele, il Comune di Napoli in sue diverse articolazioni e la facoltà di Architettura e Ingegneria gli altri suoi protagonisti. «Ricordo un convegno nel 1988 a Santa Chiara in cui con Vittorio Passeggio parlammo delle condizioni degradate delle Vele con un modello urbanistico fallito in parcheggio. Nel settembre 1991 fummo ricevuti al Quirinale dall’allora Capo dello Stato Francesco Cossiga il quale ci rispose che avrebbe mandato l’aeronautica a distruggere le Vele». Per Memoli, al di là della «realizzazione dei servizi urbani e integrati, dopo l’abbattimento delle 3 Vele bisognerà dare priorità ai bisogni delle famiglie che ancora ci vivono».

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